Una ragazza di 18 anni del Riminese non potrà avvicinarsi ai genitori e alle due sorelline minori più di 500 metri. La ragazza è stata allontanata da casa con un'ordinanza del gip riminese perché avrebbe in alcune occasioni, in seguito ad accesi litigi, picchiato i genitori davanti alle sorelle minori. La ragazza, difesa dall'avvocato Flavio Moscatt, è comparsa questa mattina davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia dopo l'ordinanza di allontanamento dalla casa di famiglia e di divieto di avvicinamento ai genitori eseguita dai carabinieri lo scorso 5 gennaio. Secondo le indagini dei carabinieri infatti la 18enne che non studia e non lavora, durante alcuni litigi sarebbe diventata violenta tanto da mandare i genitori al pronto soccorso. Si è sempre trattato solo di graffi con prognosi trascurabili, ma in un paio di occasione la madre e il padre vedendo la figlia fuori da ogni controllo avevano anche chiamato in soccorso i carabinieri. E' scattata così un'indagine d'ufficio per maltrattamenti in famiglia e i carabinieri hanno scoperto che gli scatti di ira della giovane avevano avuto inizio quando aveva appena 16 anni, ma gli episodi più gravi l'estate scorsa quando la 18enne era andata su tutte le furie anche davanti alle sorelline. Dopo l'interrogatorio davanti al tribunale dei minori di Bologna lo scorso 10 dicembre, l'indagine visto il compimento della maggiore età dell'indagata è passata alla Procura di Rimini che ha chiesto il provvedimento restrittivo concesso dal gip. La ragazza, il 5 gennaio è stata allontanata dai carabinieri dalla casa dei genitori e dopo una notte in una struttura è stata accolta dagli zii. Oggi davanti al giudice si è giustificata in lacrime dicendo di non riuscire a controllare la rabbia. L'avvocato Moscatt chiederà un supporto psicologico per la ragazza.
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