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Centri estivi: botta e risposta tra Attiva-Mente e Segreteria di Stato sul diritto all'inclusione

Accuse e smentite sulla mancanza di personale di sostegno per alcune famiglie di bambini con disabilità

12 mag 2025
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Botta e risposta tra Attiva-mente e Segreteria di Stato per l'Istruzione sui centri estivi 2025.

In merito alla questione inclusione, l'associazione parla di “diritto negato” e lamenta che “non sia stata trovata una soluzione per alcune famiglie di bambini con disabilità, le cui richieste di assegnazione di personale di sostegno nei Centri Estivi privati – sottolineano - non hanno trovato risposta”. Per Attiva-Mente un caso di “inclusione ad intermittenza”.

Secca smentita da parte della Segreteria di Stato: “A fronte delle richieste di sostegno in centri estivi pubblici o privati, - riporta una nota - gli uffici competenti hanno operato con la massima diligenza e sensibilità. Ogni situazione – si sottolinea - è stata valutata individualmente. Dalle verifiche effettuate, non risultano situazioni di bambini con disabilità che siano rimasti privi di supporto, resta comunque la disponibilità ad accogliere casistiche specifiche non ancora pervenute”.

Per il Segretario Teodoro Lonfernini, “certe affermazioni che evocano un 'diritto negato' non sono solo ingiuste, ma profondamente lesive dell'impegno quotidiano profuso. La Repubblica – aggiunge - ha fatto e continuerà a fare dell'inclusione un suo tratto distintivo”. 





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