"Una Carta dei diritti che non è solo un documento giuridico, ma di una dichiarazione solenne delle aspirazioni di un popolo, è un impegno verso la giustizia, la libertà e l’uguaglianza" ha detto il Segretario alla Giustizia Stefano Canti intervenuto al convegno sui 50 anni della Dichiarazione organizzato dall'Istituto Giuridico Sammarinese, nell'aula magna Ferroni dell'Università. I relatori hanno ripercorso le tappe storiche del testo che nasce come legge ordinaria e si "costituzionalizza" sempre di più nel tempo fino a diventare rigida.
Un aspetto molto interessante è il riconoscimento pieno e immediato delle fonti internazionali all'articolo 1 ma, al centro del dibattito, l'impatto dei sistemi di intelligenza artificiale.
"Sono un giuslavorista e nel nostro campo questo sta diventando molto evidente - spiega Paolo Pascucci, Direttore Istituto Giuridico Sammarinese - come sostanzialmente i poteri di un datore di lavoro, che passano attraverso l'algoritmo, tendono anche a riflettere possibili decisioni che non sono rispettose di tutti i principi fondamentali. Il tema è di grande delicatezza ed è chiaro che la questione diritti umani, diritti fondamentali e dichiarazione dei diritti, faccia parte delle nuove sfide che, nel momento in cui San Marino si apre ancora di più alla dimensione europea, non possono essere eluse".
Il Dirigente del Tribunale di San Marino Giovanni Canzio ha approfondito il quadro giuridico internazionale che disciplina l'intelligenza artificiale. "Qual è il risultato che ci dà l'intelligenza artificiale? Una prova digitale. In un processo quella prova va confrontata con tutte le altre prove, che ne debbono riscontrare e corroborare la forza senza alcun automatismo. Questo è un modo più intelligente per rispettare quelli che si chiamano diritti fondamentali, che non possono essere disumanizzati e affidati, nella prospettiva della giustizia esatta, soltanto nell’operazione di una macchina attraverso calcoli algoritmici. Noi europei, la nostra tradizione, ci fa lavorare alla ricerca della giustizia giusta più che di quella esatta, perché di quell’esatta dubitiamo sempre, non possiamo eliminare il dubbio dalla nostra vita.
Tra i primi interventi quello della Dirigente dell'Ufficio Segreteria Istituzionale Giovanna Crescentini, la quale ha ripercorso "Le vicende che portarono all'emanazione della Legge n.59 del 1974" ovvero della "Dichiarazione dei diritti dei cittadini e dei principi fondamentali dell'ordinamento sammarinese".
Di assoluto rilievo la lectio proposta dalla giudice d'appello civile presso il Tribunale di San Marino, Valeria Pierfelici, sulla "Contestualizzazione della Dichiarazione dei Diritti rispetto a tradizionale Ordinamento sammarinese".
Con Daniela Piana dell'Università di Bologna si è parlato anche del ruolo e funzioni del Collegio garante della costituzionalità delle norme, e con il vicepresidente del Collegio Giuseppe De Vergottini un focus sulla Dichiarazione nell'ambito del diritto internazionale. "Nessuno può dubitare che la dimensione di micro-stato di San Marino abbia comportato una menomazione a livello internazionale - ha detto - anzi la sua storia e le sue relazioni dimostrano tutt'altro".
Mentre da Maria Alessandra Sandulli, componente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, un intervento pregevole sui "Principi e le Regole di garanzia dei Diritti fondamentali".
A chiudere il programma, il Presidente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, Glauco Giostra, soffermandosi su: "La Dichiarazione di oggi: diritto normativo e diritto vivente".
Nel video le interviste a Paolo Pascucci, Direttore Istituto Giuridico Sammarinese, Giovanni Canzio, Dirigente del Tribunale di San Marino.