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Fine vita: Lectio Magistralis di Stefano Canestrari, l'Associazione Emma Rossi tiene vivo il dibattito nel Paese

Evento promosso nell'arco delle iniziative celebrative dei 70 anni dell'Iss

15 ott 2025

Si riapre il dibattito sul fine vita nel Paese, tema sensibile che l'Associazione Emma Rossi riaffronta pubblicamente dopo essersi già resa promotrice di un incontro dedicato nell'aprile scorso. Uno scambio necessario con la popolazione questa volta affidato al Prof. Stefano Canestrari, ordinario di diritto penale presso l’Università di Bologna e membro del Comitato Nazionale italiano di Bioetica. Dalla Lectio Magistralis, il focus su “dilemmi bioetici e riflessioni giuridiche”, ovvero le scelte fatte dal legislatore italiano in materia di consenso informato, di diritto al rifiuto delle cure mediche anche salvavita, di possibilità di dettare anticipatamente le proprie volontà su eventuali trattamenti sanitari, di cure palliative in quanto diritto del paziente e non obbligo, di limiti esistenti nell’ordinamento italiano per il ricorso al suicidio assistito e di perseguimento, in quanto reato, dell’istigazione al suicidio stesso.

Questioni etico-giuridiche, dunque, da cui dipende l’identità della società di oggi. Obiettivo dell’Associazione quello di creare proprio uno spazio di riflessione corale di alto livello su tematiche inerenti l’ultimo, delicatissimo e decisivo momento dell’esistenza di ognuno, “perché – è stato spiegato - si misura con la sofferenza delle persone e delle famiglie; e presenta molteplici implicazioni di carattere medico e giuridico, ma anche etico, religioso, sociale”.

Presenti in platea il Direttore Generale dell'Iss, Claudio Vagnini, medici, rappresentanti delle forze politiche, sindacati e mondo delle associazioni. Numerosi gli interventi dal pubblico, segno di quanto la materia possa essere presa in esame senza filtri o freni di carattere ideologico o culturale. Sullo sfondo il messaggio che si debbano creare le migliori condizioni affinché sia rispettata il più possibile la facoltà di ogni persona di determinare da sola il proprio destino. “I limiti entro cui esercitare questa libertà – rimarca l'Associazione Emma Rossi - non possono che essere quelli che ogni comunità, democraticamente, decide di fissare”.





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