La consapevolezza, nata da un cambio culturale, è la chiave per la sicurezza informatica di aziende e utenti. Per questo è nato il ciclo di incontri alla Sala Joe Cassar di Borgo Maggiore, appena concluso, organizzato dall'Associazione dei professionisti per l'innovazione digitale.
"Avevamo già fatto in passato un piccolo incontro l'anno precedente - afferma il presidente dell'associazione, Robert Gasperoni -. Questa volta abbiamo pensato un percorso a tappe, suddiviso in base alle diverse tipologie di attacchi hacker. All'inizio una panoramica, poi abbiamo cercato di far capire da dove si possono ricevere questi attacchi e infine vedere proprio gli strumenti che si devono usare per difendersi da queste situazioni".
La sfida per i professionisti è quella di restare aggiornati sulle novità tecnologiche e garantire ai propri clienti la sicurezza e l'affidabilità dei prodotti offerti. Un aspetto da curare dalle piccole alle grandi aziende. Un prontuario di buone regole utili anche per i singoli cittadini.
"Le problematiche che soprattutto ci troviamo ad affrontare sono legate alla consapevolezza e alla mancanza della cultura purtroppo - spiega Elia Lazzarini, relatore del corso ed esperto di sicurezza informatica -. I rischi sono l'estorsione, quindi richieste di denaro, o addirittura doppia estorsione, quindi anche la minaccia di pubblicare informazioni private o riservate: in quel caso si tratta soprattutto di dati sanitari o di dati di tipo economico. Si rischia poi la mancanza di produttività, un danno reputazionale e un altro danno molto grave che viene sottovalutato sono le multe. Il Garante in Italia, soprattutto, ma anche a San Marino, vigila e sta molto attento su questo punto".
Nel video le interviste a Robert Gasperoni (presidente Associazione Professionisti per l'Innovazione Digitale) ed Elia Lazzarini (relatore ed esperto di sicurezza informatica)