
La legge è del 2016, ma non era mai stata applicata perché mancavano le infrastrutture adeguate. Ora che ci sono, alle 4mila famiglie interessate è arrivata una lettera dell'Aass: in 30 giorni devono adeguare alla normativo l'impianto di scarico a casa, dividendo le acque reflue chiare da quelle scure. Il tutto a spese loro. Asdico critica le modalità e chiede al governo di pianificare meglio gli interventi per non lasciare il cittadino solo a risolvere il problema: "Si trova ad affrontare diverse problematiche - spiega Mirco Battazza, presidente dell'associazione dei consumatori -. La prima è quella di avere la possibilità di abbassare i costi. La seconda che le disposizioni che richiedono gli interventi strutturali non sono sempre così facili da fare. Molto spesso non si trovano più neanche i materiali necessari ad esempio per ricostruire un pavimento dopo la sua rottura. Nello stesso tempo le tempistiche chieste a una serie di famiglie in contemporanea: non ci sono le risorse fisiche e imprenditoriali per fare certi tipi di lavoro tutti assieme".
Per Asdico, poi, tutto il sistema idrico del Titano andrebbe rivisto nel suo complesso, in accordo con la Segreteria competente, per raggiungere gli standard europei. "Questo intervento - continua Battazza - a nostro avviso va gestito in un'ottica più complessiva per la quale San Marino deve fare un check di tutto il suo sistema idrico e nello stesso tempo mettere nelle condizioni il territorio di essere a posto con le norme di igiene".
Nel video l'intervista a Mirco Battazza, presidente Asdico