Nuove testimonianze per il filone sammarinese del cosiddetto 'Caso Siri': una vicenda giudiziaria che ha, tra i protagonisti, proprio l'ex parlamentare della Lega, non imputato nel procedimento. Al centro la concessione di due mutui senza adeguate garanzie, da parte della Bac: circa 760mila euro ad Armando Siri e circa 600mila euro alla Tf Holding.
Imputati l'ex vicedirettore dell'istituto Tiberio Serafini e Flavia Astolfi, responsabile corporate identity. Serafini deve rispondere di amministrazione infedele e ostacolo alla vigilanza: reato, quest'ultimo, contestato anche ad Astolfi. In Aula, con il commissario della legge Antonella Volpinari, ascoltati come testimoni due membri, rispettivamente, dell'Agenzia di informazione finanziaria e della Vigilanza di Banca Centrale.
Il rappresentante di Aif, Alessandro Sberlati, ha spiegato che le rate del prestito a Siri finora sono state pagate tramite conto italiano riconducibile allo stesso. Entrambi i mutui risultano, in sostanza, regolari nei pagamenti. Il membro della Vigilanza Bcsm, Maurizio Pappalardo, ha invece ripercorso i passaggi relativi alla consegna di una pratica elettronica di fido differente rispetto a quella “storicizzata”: dai successivi accertamenti emerse che quella precedente era stata modificata in modo inusuale e la versione originaria non era più nel sistema della banca. Furono Serafini e Astolfi, secondo un racconto del personale Bac riportato dal testimone, a intervenire affinché si modificasse la pratica.
La difesa Astolfi, però, da noi sentita a margine dell'udienza, ricorda che nei verbali ispettivi l'imputata risultava semplicemente presente quando fu impartito l'ordine. Le difese tornano poi a chiedere che sia ascoltato, tra gli altri, proprio Armando Siri: istanza già respinta nella precedente udienza. Il Commissario della Legge dovrà esprimersi in merito.