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In Tribunale il caso "SanMarinoStampa.com": tra le parti lese nomi di primo piano della politica

Prima udienza del processo che ha, come unico imputato, un 55enne residente sul Titano. Offesi anche rappresentanti di importanti istituzioni del Paese

di Mauro Torresi
12 dic 2024

Articoli senza firma con rumors, gossip, indiscrezioni su politici sammarinesi ed esponenti di importanti istituzioni del Paese. Fece clamore, non molto tempo fa, il caso del sito “SanMarinoStampa.com”. Ospitato su server statunitense, proponeva pezzi dedicati a diverse personalità sammarinesi che ora sono parte lesa.

Nel processo un unico imputato, Tomislav Pucic, 55 anni, residente sul Titano, accusato di rivelazione e di libello famoso, offesa a pubblico ufficiale e offesa all’onore di persone investite di pubblici poteri. In concorso con ignoti avrebbe, secondo l’accusa, reso noto il contenuto di documenti segreti e offeso, tra gli altri, il dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, l’ex segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini, il segretario al Turismo, Federico Pedini Amati - quest’ultimo parte civile nel processo – l'ex consigliere Marco Nicolini e rappresentanti di Banca Centrale. Lungo l'elenco delle persone lese: alcune erano oggetto di dileggio, di insinuazioni oppure descritte, di fatto, come incapaci. I documenti riservati si riferiscono ai contenuti di una delibera e relativo verbale del Consiglio Giudiziario.

In Aula, davanti al giudice Adriano Saldarelli, le questioni preliminari. Dalla difesa le richieste – poi respinte - di remissione degli atti in istruttoria relativamente alle rogatorie e di nullità di uno dei capi di imputazione. Tra i documenti citati dai legali, quello della Procura di Torino che definiva “non penalmente rilevanti per l'ordinamento italiano” le condotte contestate, rientrando nel diritto di cronaca e critica: la risposta, spiegano i legali, fu inserita nel fascicolo dopo il rinvio a giudizio, seppur pervenuta prima, e avrebbe potuto portare il magistrato inquirente a una riflessione e, quindi, un esito diverso. Contrarie alle istanze le parti civili.

Complessa la pista informatica seguita dalla Gendarmeria. Sentito, come teste, un rappresentante del Reparto operativo e di polizia giudiziaria: approfondimenti partiti da un indirizzo e-mail riportato nel sito. Dopo una serie di accertamenti, dagli Stati Uniti fino alla Svizzera, i militari sono riusciti ad arrivare al 55enne. Per il 19 febbraio è attesa la sentenza.





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