
Confermata per il Commissario della Legge Alberto Buriani – accusato di tentata concussione, abuso di autorità e rivelazione del segreto d’ufficio - la condanna a 4 anni di reclusione, 5 anni di interdizione e il risarcimento alle parti civili, tra cui Banca Centrale, per almeno 118mila euro.
Confermata anche la condanna, per tentata concussione, del coimputato Simone Celli, ex segretario alle finanze, ad un anno di prigionia – con pena sospesa – e 2 anni di interdizione dai pubblici uffici.
Il Collegio difensivo di Banca Centrale e della sua Presidente Catia Tomasetti – gli avvocati Maria Selva, Tania Ercolani e Filippo Cocco - esprime soddisfazione per la conferma, in sede di appello, della sentenza di primo grado. In questo contesto, BCSM e la sua Presidente Tomasetti – sottolineano i legali - hanno agito con coraggio e fermezza, in difesa della legalità e dell’interesse pubblico. “Ora che la verità è stata acclarata – afferma il collegio difensivo - ci auguriamo di non dover più assistere ad attacchi strumentali, denigratori e intimidatori contro chi da sempre ha lavorato, pagando un prezzo molto alto, affinché la giustizia potesse fare il suo giusto corso”.
Il Giudice d'appello Renato Giuseppe Bricchetti ha invece parzialmente riformato la sentenza di primo grado del processo in cui erano imputati l'avvocato Michele Santonastaso e la società Le Printemp. L'accusa era di aver riciclato denaro della camorra. Dichiarata la prescrizione del reato ma è stata confermata la confisca di circa 1 milione e 800mila euro. Per entrambe le sentenze decise in appello possibile il ricorso in terzo grado in assenza del quale diventeranno definitive.