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"ConTatto": una storia di vita e lavoro di Paolo Boccia

Il libro presentato allo spazio espositivo Carlo Biagioli. Paolo Boccia, fisioterapista, a 16 anni perde la vista in un incidente. Da li tutto cambia, ma la perdita di un senso ne acuisce gli altri.

di Giacomo Barducci
16 giu 2025

"ConTatto" è un racconto senza filtri che unisce lavoro e vita privata. Paolo Boccia, fisioterapista, a 16 anni perde la vista in un incidente. Tutto cambia, ma la perdita di un senso ne acuisce gli altri su tutti la parte tattile. Da qui parte il suo percorso di fisioterapista, non solo una professione ma un processo di cura in cui corpo e mente costituiscono un unicum.

"Quando si dice che perdendo un senso si va ad acquisirne un altro è così - racconta Paolo Boccia - e quindi ho acquisito un maggiore tatto nelle mani che sono la parte più importante per trattare una persona. La parte tattile è stata un input maggiore per intraprendere questo lavoro".

Le mani ora sono i miei occhi, aggiunge Paolo Boccia. Proprio grazie a questo, racconta, con i pazienti si instaura un rapporto che è soprattutto empatico sintetizzato con due parole chiave: ascolto ed energia.

Nel servizio l'intervista a Paolo Boccia (Autore)





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