
Gli Ochi (dolci mostricciatoli dentro e creature aggressive fuori) siamo noi: un'adolescente curiosa (Yuri) aperta agli altri e un cucciolo alieno si incontrano in una realtà conflittuale: ci vuole sempre un nemico da odiare... finché non impari ad amarlo. Fantasy evocativo di Saxon, che tanto deve a Spielberg e Miyazaki, ci parla con una lingua cinematografica illustrativa (comprensiva di disegno e scultura) per comunicare (sentire) la diversità di ogni essere: anche qui il mostro è persona perchè custodisce l'altro che è in noi (ascolto).