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Banca di San Marino: un gruppo di Soci dice “NO” alla cessione del controllo

All’Assemblea dell’Ente Cassa di Faetano del 12 aprile passa la modifica statutaria che consente la vendita della maggioranza di BSM. Critico un gruppo di Soci: “Decisione frettolosa e senza coinvolgimento reale della base”

17 apr 2025
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Nel corso dell’Assemblea dell’Ente Cassa di Faetano del 12 aprile, con 75 voti favorevoli e 30 contrari (su 146 Soci presenti o rappresentati), è stata approvata la modifica allo Statuto che elimina l’obbligo per l’Ente Cassa di Faetano di detenere almeno il 51% della Banca di San Marino. A delineare, in una nota stampa, il quadro di quanto avvenuto un gruppo di soci che ha espresso il proprio No.

"Una scelta che apre alla possibile cessione del pacchetto di controllo a un investitore straniero" - scrivono, già individuato in una società bulgara. Il CdA, in scadenza di mandato, continuano, ha illustrato l’operazione in modo sintetico, con poche slide e senza un reale approfondimento sui dettagli.

Il prezzo proposto – 0,75 euro ad azione – rappresenta uno sconto del 43% rispetto al valore attuale. Alcuni Soci hanno espresso preoccupazione per la rapidità della procedura, l’assenza di un voto segreto e la possibilità che l’accordo venga concluso senza ulteriori passaggi deliberativi.

I contrari alla modifica chiedono che una scelta di tale portata venga sottoposta a referendum tra tutti i Soci, con voto segreto. Appello anche al Governo e a Banca Centrale affinché vigilino attentamente sull’intera operazione. Il gruppo di Soci che ha detto “NO” parla di una battaglia per tutelare l’identità, la storia e l’indipendenza della Banca di San Marino, simbolo del radicamento territoriale e dei valori sammarinesi.





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