
Numeri eloquenti, quelli del Progetto di Bilancio 2024, approvato dall'Assemblea degli Azionisti. Non a caso si è parlato di crescente solidità; di un trend positivo che si conferma, dopo aver smaltito le scorie della ristrutturazione. Cresciuto di quasi il 75%, in 12 mesi, l'utile di esercizio: 1,8 milioni. Di oltre 40 milioni l'incremento della raccolta complessiva; i cui volumi sfiorano 1 miliardo e 230 milioni di euro. Oltre ad una contrazione dei costi di gestione, delle esposizioni creditizie deteriorate.
“La banca quest'anno chiude molto bene”, ha sintetizzato il Presidente; a partire dal piano reddituale, “perché aumenta il proprio utile a fronte di un accantonamento che era ancora necessario, e che è stato forte – sottolinea Raffaele Bruni - ; e chiude bene anche dal punto di vista patrimoniale”, “perché abbiamo aumentato sia il patrimonio di vigilanza” sia il coefficiente di solvibilità. Che supera il 12%: superiore, dunque, ai livelli regolamentari. Tutto ciò mentre è in corso il rinnovamento delle filiali; ritenendo centrale, il rapporto con gli utenti. All'orizzonte, ora – sottolinea il DG di Banca di San Marino -, una triplice sfida. Un “ulteriore assorbimento di patrimonio legato ai crediti dubbi”; l'altro tema – continua Aldo Calvani -, a metà del prossimo anno, “sarà l'impostazione completamente diversa sugli assorbimenti patrimoniali dei rischi di mercato”.
Terzo punto, “in prospettiva, è la gestione complessiva dei titoli rivenienti dalle operazioni di cartolarizzazione”. Sullo sfondo la proiezione europea; e ciò che alcuni considerano l'elefante nella stanza: il più volte citato “investitore bulgaro”. Già firmato da San Marino Group ed Ente Cassa di Faetano un preliminare di compravendita di una quota di maggioranza del capitale sociale di BSM; operazione subordinata in primis all'ok di Via del Voltone. Ma il percorso intrapreso ha comunque destato inquietudini; da qui una raccolta firme per chiedere che qualunque cessione che riduca la partecipazione dell'Ente sotto il 51% sia deliberata a maggioranza qualificata dei soci.
Da più parti una domanda: perché ragionare ora di cessioni, con dati di bilancio così incoraggianti? “E' evidente – ha dichiarato il Presidente di BSM Bruni - che è necessario un aumento di capitale, per affrontare ancora le sfide future da tutti i punti di vista. Le modalità tecniche competono ovviamente all'Ente” e “a tutti gli azionisti; e noi le faremo nostre per quello che potremo fare”.
Nel servizio le interviste a Raffaele Bruni (Presidente BSM) e Aldo Calvani (DG BSM)