
La Procura della Repubblica di Rimini ha chiesto l’archiviazione dell’indagine nei confronti del maresciallo Luciano Masini, il carabiniere che la notte di Capodanno sparò e uccise Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, 23enne egiziano, a Villa Verucchio. Lo riporta il Corriere Romagna, spiegando come per la Procura non sussistano gli estremi per il rinvio a giudizio: il militare avrebbe agito per legittima difesa, senza alternative concrete.
Secondo la ricostruzione, Sitta, armato di coltello, aveva già ferito quattro persone – due giovani di 18 anni e due anziani – prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Quando il maresciallo Masini si trovò di fronte il giovane, cercò in ogni modo di fermarlo: nel video ripreso da un cellulare, ritenuto prova chiave e inoppugnabile dagli investigatori, si sentono distintamente le urla del carabiniere: “Fermati, ma cosa stai facendo? Vuoi proprio morire? Fermati per favore”, mentre arretrava incalzato dal 23enne in evidente stato di alterazione, che pregava in arabo con un Corano e una misbaḥah in mano.
Masini tentò prima con alcuni spari alle gambe, ma Sitta non si fermò. Solo quando l’aggressore era a meno di mezzo metro, il maresciallo esplose cinque colpi, uccidendolo. Inizialmente indagato per eccesso colposo di legittima difesa, Masini è stato assistito dall’avvocato Tommaso Borghesi.
I genitori del giovane, rimasti in Egitto, avevano commentato: “Muhammad ha sbagliato, ma ha pagato con la vita.” I familiari, difesi dall’avvocato Alvaro Rinaldi, potrebbero ora opporsi alla richiesta di archiviazione.