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Caso Pierina: rimossa la raccolta fondi per le spese di Dassilva

Secondo i periti l'iphone di Dassilva ha registrato un'attività motoria minima, che avvalorerebbe la sua dichiarazione di non essersi allontanato da casa quella sera.

3 feb 2025
La raccolta fondi su Gofundme, prima della cancellazione
La raccolta fondi su Gofundme, prima della cancellazione

La raccolta fondi "Sosteniamo Louis Dassilva, ingiustamente accusato", lanciata sulla piattaforma GoFundMe, non è più visibile online a poche ore dalla sua apertura. Al momento non sono state fornite spiegazioni ufficiali sulla rimozione dell'iniziativa.

L'inserzione era stata autorizzata dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Rimini, Vinicio Cantarini, su richiesta della difesa di Louis Dassilva, l'uomo in carcere dal 16 luglio 2023 con l'accusa dell’omicidio di Pierina Paganelli. L'obiettivo dichiarato era raccogliere 150.000 euro per sostenere le spese legali dell’imputato e garantire il mantenimento dei suoi figli in Senegal. Per assicurare la trasparenza della gestione economica, Dassilva aveva incaricato un commercialista della rendicontazione. Prima della rimozione della campagna, erano stati raccolti circa 150 euro.

Nel frattempo, emergono nuovi elementi nell’inchiesta giudiziaria. Le analisi sui dispositivi elettronici sequestrati a Dassilva hanno portato alla luce dati significativi. Secondo i periti, l’applicazione "Salute" del suo iPhone ha registrato un'attività motoria minima nell'orario del delitto, un dettaglio che potrebbe avvalorare la sua dichiarazione di non essersi allontanato da casa quella sera.

Sul piano processuale, il 10 febbraio è attesa la conclusione dell'incidente probatorio sui dispositivi elettronici, mentre l'11 febbraio si terrà un'udienza per chiarire l’identità della persona ripresa da una telecamera di sicurezza nei pressi del luogo del delitto.

Un altro sviluppo chiave riguarda la decisione della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso dei legali di Dassilva contro la conferma della misura cautelare emessa dal Tribunale del Riesame di Bologna. La Suprema Corte ha annullato la decisione e rinviato il caso per una nuova valutazione sulla necessità della detenzione in carcere.







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