Dopo appena dieci giorni si dimette il capo di gabinetto voluto dal ministro della Cultura Giuli
Intanto la manovra arriva alle Camere, Conte (M5S): "I medici scendono in piazza per i tagli alla sanità, noi saremo con loro"
E' durato davvero poco, una decina di giorni, Francesco Spano come nuovo capo di gabinetto al ministero della Cultura voluto dal nuovo ministro Alessandro Giuli: nella sua lettera di dimissioni parla di un contesto di “sgradevoli attacchi personali” che non gli consentono più di mantenere “serenità di pensiero necessaria a svolgere questo ruolo così importante”. Giuli gli esprime solidarietà, parla di “barbarico clima di mostrificazione”, testuali parole, e forse il riferimento è alle anticipazioni pubblicate dal Fatto Quotidiano sulla nuova inchiesta di Report, che andrà in onda domenica. Si fa riferimento anche a una chat di Fratelli d'Italia in cui sarebbero apparsi messaggi omofobi contro Spano.
Intanto il presidente della Repubblica Mattarella ha avuto un colloquio a quattr'occhi con la presidente del Consiglio Meloni dopo la riunione del Consiglio supremo di Difesa al Quirinale. Tra i temi caldi che potrebbero essere stati affrontati: lo scontro governo-magistratura e la vicenda dei migranti in Albania. Mattarella, che ieri aveva espresso sconcerto per l'accusa di razzismo mossa dal Consiglio d'Europa alle forze dell'ordine italiane, ha contestualmente firmato la manovra per trasmetterla all'esame della Camera.
Contro di essa, considerata “deludente”, i sindacati medici hanno già proclamato uno sciopero nazionale per il 20 novembre. La legge di bilancio compie una stretta sulle detrazioni per i redditi oltre i 75mila euro, ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. Le pensioni minime aumentano di 3 euro; bonus bebè da mille euro per i nuclei con Isee sotto i 40mila euro.
Nel video l'intervista a Giuseppe Conte, presidente Movimento 5 Stelle
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