L’intero deposito Eni di Calenzano (Firenze), dove il 9 dicembre 2024 si è verificata una violenta esplosione nell’area delle pensiline di carico, è stato posto sotto sequestro dalla procura di Prato. La misura, necessaria per consentire le indagini tecniche, prevede lo stop totale delle attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti.
Eni ha chiesto di intervenire per lo smaltimento corretto di acque potenzialmente inquinate, ma ogni operazione rimarrà bloccata fino a nuova disposizione. Secondo le prime ricostruzioni, alle ore 10:21 un operatore aveva segnalato un’anomalia proprio nell’area interessata dall’esplosione. Intuendo il pericolo imminente, si è allontanato mettendosi in salvo.
La dinamica è stata confermata dal procuratore Luca Tescaroli, che guida l’inchiesta. Dagli accertamenti preliminari emerge che al momento dell’incidente era in corso una manutenzione straordinaria su apparati che necessitavano interventi da anni. La procura sta verificando se le modalità di manutenzione abbiano contribuito all’innesco dell’esplosione, mentre l’intero impianto resta sotto vincolo giudiziario per approfondimenti.