
Il Consiglio comunale di Riccione ha revocato ufficialmente la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e Aldo Oviglio, conferita loro esattamente un secolo fa, il 4 novembre 1923. La decisione è stata approvata nella seduta di ieri sera con 12 voti favorevoli, 5 contrari e 3 astenuti, accogliendo una proposta avanzata dal Comitato provinciale di Rimini dell’ANPI in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione.
L’amministrazione ha sottolineato che il provvedimento non ha lo scopo di cancellare la storia, ma intende riconfermare i valori democratici su cui si fonda la comunità riccionese. “La cittadinanza onoraria – si legge nella delibera – è un riconoscimento simbolico che deve riflettere valori civili, umanitari e democratici, in totale contrasto con le figure di Mussolini e Oviglio”.
Nella motivazione viene ricordato che Mussolini, fondatore del regime fascista, è responsabile della soppressione delle libertà democratiche, delle leggi razziali, delle persecuzioni politiche e religiose e del coinvolgimento dell’Italia nella Seconda guerra mondiale.
Aldo Oviglio, politico nativo di Rimini e Ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Mussolini, fu tra i precoci sostenitori del fascismo e contribuì alla costruzione dell’apparato istituzionale del regime. La sua figura, si sottolinea, è altrettanto incompatibile con lo spirito della Repubblica nata dalla Resistenza.
Con questo gesto - si legge in conclusione della nota -, Riccione riafferma il proprio impegno verso la Costituzione, il ripudio della guerra, la tutela della dignità umana e il rispetto dei diritti fondamentali, fondamenti dell’identità civile della città.