
Una piazza gremita, bandiere palestinesi e una folla che ha invaso il centro di Roma per manifestare solidarietà alla popolazione di Gaza. Il corteo, promosso da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, è partito da piazza Vittorio per concludersi a piazza San Giovanni, dove sono saliti sul palco esponenti politici, giornalisti e artisti.
Ad aprire gli interventi la giornalista Valentina Petrini, che ha ricordato: “L’unico dovere etico dei giornalisti è stare dalla parte dei deboli. È ridicolo continuare a dividerci sulle parole: è genocidio, è pulizia etnica”. Subito dopo, il musicista Paolo Fresu ha suonato la tromba tenendo con l’altra mano la bandiera palestinese, in un gesto simbolico che ha commosso la piazza.
Tra i partecipanti anche molti esponenti del centrosinistra, tra cui Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che ha lanciato un appello: “Chiediamo la revoca degli accordi militari e sanzioni contro Israele. Questo è un governo ipocrita. Basta codardia”.
In corteo anche l’eurodeputata Cecilia Strada, figlia di Gino Strada: “Era ora che questo corteo si facesse. Manca volontà politica per fermare le armi. Mio padre oggi manca a tutti noi”.
Ma non sono mancate le contestazioni. In viale Manzoni, collettivi studenteschi e attivisti pro-Palestina hanno organizzato un presidio parallelo per criticare quello che definiscono il “tardivo intervento” dei promotori. “Non basta scendere in piazza dopo mesi di silenzio”, ha gridato un militante dell’Udap al megafono, mentre venivano esposti striscioni contro “la complicità con il genocidio”.
In chiusura di manifestazione, i leader politici sono intervenuti dal palco per ribadire l’urgenza di un cessate il fuoco e la necessità di un’azione diplomatica più incisiva. Ma la spaccatura tra la piazza istituzionale e quella militante resta profonda.