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Sanremo 2025, emozioni e sorprese della prima serata: la magia resta fino alla fine

Meno spoiler sulla classifica, standing ovation per Cristicchi, energia con Jovanotti e un messaggio di pace da Noa e Mira Awad. Conti mantiene la promessa: serata più corta di Amadeus. Il racconto di Maria Letizia Camparsi

12 feb 2025

Quest'anno la magia dura fino all'ultima serata perché si spoilera poco sulla classifica. Solo i primi 5 in ordine sparso. Ieri i più votati dalla Sala stampa, ampiamente annunciati dall'entusiasmo dei giornalisti durante le esibizioni, sono Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Achille Lauro.

A inizio serata Carlo Conti e co-conduttore Gerry Scotti attendono con gli occhiali da sole l'entrata scintillante della compagna di viaggio Antonella Clerici. Il direttore artistico li incalza per tenere il ritmo, d'altronde aveva promesso di finire le serata prima di Amadeus. E mantiene la parola.

Si commuovono ricordando Fabrizio Frizzi: “Un amico che ci manca”, dicono. Dopo l'omaggio a Ezio Bosso, con il brano “Following bird”, Gaia dà il via alla gara dei 29 Big. Il pubblico anima l'Ariston con braccialetti luminosi, in sincro con le luci del teatro: diventano parte della scenografia.

Standing ovation per Cristicchi con la sua “Quando sarai piccola”. Scotti ammette: “Hai fatto commuovere pure me”.

Achille Lauro, “Incoscienti giovani”, applaudito da tutti. Se vincesse sarebbe il primo ad aver rappresentato sia San Marino che l'Italia.

A portare un messaggio di pace, insieme, le cantanti israeliana Noa e palestinese Mira Awad.

Prima della loro interpretazione in più lingue di “Imagine” di John Lennon, il video messaggio del Papa: “La musica è strumento di pace – dice –, una lingua che tutto il mondo condivide”. Niente monologo ma poche frasi, dirette, dentro la canzone: “Speriamo di tornare l'anno prossimo e festeggiare insieme un accordo di pace”.

Sesta volta al Festival per Giorgia, che si conferma cantante d'esperienza con “La cura per me”.

A movimentare la situazione con sano rap Willie Peyote e più tardi da Shabo con Guè, Joshua e Tormento. C'è di tutto dentro: black, soul, jazz e rap anni '90.

“Cuoricini” dei Coma_Cose è ballabile cantabile, ha conquistato la Sala stampa che ha applaudito. Auguri agli sposi da Carlo Conti.

Jovanotti spacca il palco: si presenta con 100 batteristi dei Rockin' 1000 – che tornano dopo il 2000 -, balla con gli indiani ed entra in sala cantando i suoi più grandi successi. Sul palco con lui Gianmarco Tamberi, altista olimpico, smentisce le voci su suo ritiro e promette: “Ci vediamo a Los Angeles 2028”.

Carlo Conti ricorda Sammy Basso: “Ci ha dimostrato come amare la vita”. E Jovanotti presenta il nuovo singolo “Un mondo a parte” insieme a Dardust.

Brunori Sas con “L'albero delle noci” aveva beccato un bel 9 nelle pagelle della Crusca sui testi in gara. Eguagliato da Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”, definito da Scotti un menestrello dei nostri tempi. Arriva con la faccia truccata di bianco e canta una canzone che piace.

Modà: il frontman Checco era caduto dalle scale durante le prove e si temevano ripercussioni, ma sul palco pare integro. Stesso incidente per Francesca Michielin, che invece non riscende le scale incriminate, ma entra da lato, accompagnata da Scotti.

Bresh canta e arriva. Porta sulle spalle il bagaglio culturale della grande musica genovese, ma non si fa schiacciare. La più giovane, Sarah Toscano, sicura, si prende la scena.

Maria Letizia Camparsi














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