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Dazi Usa: Tajani, "Noi ponte tra Usa e Ue"; Parigi, "Pronti a ritorsione"

Dal canto suo, Orban si scaglia contro quelli che chiama “i burocrati di Bruxelles” che con Trump “avranno vita dura”.

di Monica Fabbri
4 feb 2025

I nuovi dazi targati Trump scuotono i mercati e rischiano di aprire lo scontro con l'Unione Europea. E se Francia e Germania invocano la linea dura, tra i 27 c'è chi spinge per il dialogo. Lo fa il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che impegna l'Italia a fare da ponte tra Usa ed Europa. "Serve pragmatismo, non la guerra dei comunicati”, convinto che la premier Meloni possa favorire il dialogo tra Trump e Von der Leyen. E invita a rafforzare la presenza negli Usa con investimenti e maggiori acquisti “per riequilibrare la bilancia commerciale”. "La guerra dei dazi – aggiunge - non conviene a nessuno”, ma se il presidente Usa dovesse andare avanti, noi – assicura - "non ci faremo cogliere impreparati: siamo già al lavoro per trovare soluzioni che non mandino in crisi le nostre aziende".

Dal canto suo, Orban si scaglia contro quelli che chiama “i burocrati di Bruxelles” che con Trump “avranno vita dura”. L'Ungheria del resto è il cosiddetto “nemico in casa”, pronto a sfidare ancora una volta l'Europa. Chiede un accordo per preservare le relazioni economiche con gli Stati Uniti, puntando il dito contro Von der Leyen, responsabile a suo dire dell'isolamento dell'Ue dalle due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina. Moderato ma pronto all'azione il commissario Ue al Commercio, Sefcovic, che spinge per una “discussione costruttiva”; “siamo pronti a impegnarci e speriamo che si possano evitare dazi che destabilizzerebbero la più importante relazione commerciale e di investimento su questo pianeta, da cui dipendono oltre quattro milioni di persone su entrambe le sponde dell'Atlantico".

Ma “se saremo colpiti in modo ingiusto o arbitrario – chiarisce - risponderemo con fermezza”. Intanto ieri sera il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, invitato per la prima volta nel post Brexit a un Consiglio europeo allargato, ha rivolto ai 27 un messaggio inequivocabile: il suo governo – rivela il Times - non ha intenzione di sostenere l'Unione su eventuali ritorsioni commerciali - in risposta ai dazi evocati da Trump - già minacciate da Macron e Scholz. Ma Parigi rilancia: Nessuna concessione a Trump, l'Ue deve prepararsi a una "ritorsione", auspicando una "posizione comune".





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