
Il conflitto tra Iran e Israele ha raggiunto un nuovo punto di non ritorno. Secondo l’agenzia iraniana Tasnim, l’Iran ha colpito con un attacco missilistico il quartier generale del Mossad vicino a Tel Aviv. Parallelamente, l’IDF ha annunciato di aver eliminato Ali Shadmani, nuovo comandante dell’esercito iraniano, succeduto a un predecessore ucciso la settimana scorsa. Lo Stato ebraico ha annunciato di controllare lo spazio aereo iraniano e di essere "sulla strada della vittoria". L’intelligence israeliana prepara ora operazioni in altre aree dell’Iran.
Il capo dei servizi segreti militari Binder ha detto agli ufficiali che "la strada verso Teheran è stata spianata". Intanto, sul fronte mediatico, il quotidiano iraniano Kayhan, vicino alla Guida Suprema Khamenei, dichiara che "la distruzione di Israele è l’unica soluzione" per finire la guerra, scartando l'ipotesi di un cessate il fuoco.
Anche i riformisti si sono stretti al regime, sostenendo che "l’Iran è sotto attacco" e la priorità è la difesa nazionale. Mosca parla di "escalation galoppante" e chiede moderazione. Bruxelles cerca un ruolo diplomatico con l'Alto rappresentante Kaja Kallas che sottolinea: “Solo una soluzione diplomatica è possibile, ma la Russia non può mediare”. Il presidente Usa Trump, intanto, si dice pronto a inviare negoziatori ma ribadisce che l’obiettivo resta "la fine completa del programma nucleare iraniano".