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Gaza: si attende il feedback di Israele dopo l'apertura di Hamas alla proposta USA di tregua

Proseguono i negoziati per un cessate il fuoco di 60 giorni nella Striscia; dove proseguono gli attacchi delle IDF. Vani intanto i tentativi diplomatici di Washington sul fronte russo-ucraino

5 lug 2025

Un mistero come centinaia di migliaia di civili possano ancora resistere in un simile inferno. Da tempo un cumulo di macerie Gaza; ma gli attacchi delle IDF proseguono. Nelle ultime 24 ore – stando all'agenzia Wafa – almeno 70 palestinesi sarebbero rimasti uccisi. Nel mirino asset e postazioni dei gruppi armati, secondo le forze dello Stato Ebraico. Che parrebbero avere incrementato in quest'ultima fase il ritmo dei raid. Per infliggere forse il massimo danno possibile ad Hamas prima di una eventuale tregua. Ieri l'annuncio di una risposta positiva – da parte della fazione islamista – all'avvio di negoziati sulla proposta statunitense di un cessate il fuoco di 60 giorni. Ma con una serie di caveat: responsabilità ONU sulla distribuzione degli aiuti umanitari; graduale ritiro delle truppe israeliane e garanzie internazionali affinché i combattimenti non riprendano dopo i 2 mesi di break, affinché possa proseguire il processo negoziale. Sarebbero ancora 20 gli ostaggi in vita a Gaza. L'accordo prevederebbe il rilascio immediato di 8 rapiti; altri 2 al cinquantesimo giorno, e i rimanenti una volta raggiunta un'intesa su una cessazione definitiva delle ostilità. Questo il quadro, mentre si attende la replica del gabinetto di sicurezza israeliano una volta terminato lo Shabbat; proprio alla vigilia di un nuovo viaggio a Washington di Netanyahu.

La diplomazia statunitense pare invece avere ormai gettato la spugna riguardo al conflitto russo-ucraino. “Putin vuole andare fino in fondo, continuare a uccidere; non va bene”: così il Presidente Trump dopo il colloquio telefonico con Zelensky; nel corso del quale si sarebbe registrata un'apertura della Casa Bianca nel continuare a garantire al Paese aggredito appoggio sul piano della difesa aerea. Non escluso anche un inasprimento delle sanzioni a Mosca. Decisa dal canto suo ad aumentare la pressione sul campo. Rivendicata la distruzione di due lanciatori, ed altrettante stazioni radar, del sistema antiaereo Patriot; oltre a danneggiamenti di infrastrutture del complesso militare. Le forze di Kiev hanno invece annunciato di aver colpito una base di caccia russi nella regione di Voronezh. Su alcuni media si parla infine della morte di un altro italiano arruolato tra le fila ucraine. Sarebbe caduto in combattimento sul fronte di Sumy. Notizia ancora da confermare.





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