
Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato che quasi il 64% del personale impiegato in strutture di assistenza agli anziani ha ammesso di aver avuto comportamenti abusivi nell'anno precedente. L'abuso degli anziani è un problema presente sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, ma è generalmente sottovalutato a livello globale.
E' su questo tema "lotta agli abusi sugli anziani nelle strutture di assistenza a lungo termine" che si concentra l'attenzione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza degli abusi sugli anziani 2025, che l'Onu celebra il 16 giugno.
Con l'aumento dell'aspettativa di vita, l'invecchiamento della popolazione mondiale, l'istituzionalizzazione è una realtà per molti anziani, dunque tutelare i diritti, la sicurezza e la dignità dei residenti delle strutture di assistenza è di fondamentale importanza. I dati dell'Onu stimano che entro il 2050 una persona su sei avrà 65 anni o più, aumentando la vulnerabilità degli anziani alla violenza. La ricerche rilevano infatti che circa una persona su sei con più di 60 anni ha subito abusi nel proprio ambiente nell'ultimo anno, con danni che vanno dalla mortificazione - con conseguenze psicologiche a lungo termine-, alle gravi lesioni fisiche. Secondo l'Onu si tratta di un problema destinato ad aggravarsi, dato il rapido invecchiamento della popolazione in molti Paesi.
Tra il 2020 e il 2030, si prevede che il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni aumenterà del 38%, passando da 1 miliardo a 1,4 miliardi, superando il numero di giovani in tutto il mondo. Questo aumento sarà maggiore e più rapido nei paesi in via di sviluppo. L'Onu sottolinea dunque che, sebbene la reale entità dell'abuso degli anziani sia sconosciuta, il suo significato sociale e morale è chiaro e richiede una risposta completa e articolata, incentrata sulla tutela dei diritti delle persone.