
In un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche, si guarda all'economia con preoccupazione. La crescita globale rallenta: secondo la Banca Mondiale, nel 2025 non supererà il 2,9 %, segnando uno dei dati peggiori dall’ultima crisi finanziaria. L’Unione Europea si muove a rilento, con un’inflazione contenuta ma con poca crescita. E la Nato ha fissato al 5% del pil le spese per la difesa a carico di tutti gli aderenti. Come sempre gli Stati Uniti si ergono come indice trainatore e allora gli ultimi dati allarmano gli esperti.
"Gli Stati Uniti hanno 36.000 miliardi di debito governativo - afferma Giacomo Chiorino, responsabile analisi di mercato Banca Patrimoni Sella -, di cui più di un terzo è fatto di titoli a scadenza breve, entro i 12 mesi. Quindi ci sono 12 miliardi di dollari che dovranno essere rifinanziati nel prossimo anno, più il deficit che si aggiungerà e che abbiamo detto essere sostanzialmente record. Quindi cosa pensiamo che succederà in futuro? Pensiamo che le prospettive che gli Stati Uniti danno agli investitori stranieri dovranno essere più interessanti di quelle attuali. E cosa intendo con questo? Intendo che avremo tassi di interesse sul debito più elevati, quindi ci aspettiamo che soprattutto per le scadenze medio-lunghe i tassi offerti dagli Stati Uniti debbano ancora salire sopra il 5%, magari avvicinarsi al 6%".
Il rischio sistemico è globale, e le scelte americane influenzeranno profondamente l’equilibrio finanziario mondiale. "È vero che l'economia americana è ancora più grande del mondo - continua Chiorino -, ma sappiamo che paesi come la Cina, l'India e il Brasile stanno rapidamente crescendo ed è una questione solo di anni perché superano gli Stati Uniti. Tenete presente anche che le agenzie di rating si sono accorte del problema americano e anche l'ultima ha declassato il merito creditizio togliendo la AAA agli Stati Uniti, che non sono più parte di quell'élite mondiale di Paesi con tutti e tre i rating AAA che è composto da soli nove paesi di cui sette europei".
Nel video l'intervista a Giacomo Chiorino, responsabile analisi di mercato Banca Patrimoni Sella