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Israele approva un nuovo piano militare a Gaza: attacchi mirati e spinta verso sud

In attesa della visita di Trump, cresce la tensione nella regione. L’UE esprime preoccupazione per la crisi umanitaria, Hamas accusa Tel Aviv di ricatto.

5 mag 2025

Il governo israeliano ha dato il via libera a un nuovo piano militare per ampliare l’offensiva nella Striscia di Gaza, che prevede l’occupazione di porzioni di territorio e il trasferimento della popolazione verso sud.

L’attuazione del piano è prevista dopo la visita di Donald Trump, atteso nella regione la prossima settimana. Nel frattempo, proseguono i tentativi diplomatici per negoziare un possibile cessate il fuoco.

Secondo quanto trapelato, il piano esclude le aree in cui si ritiene siano detenuti ostaggi, ma prevede blitz mirati, bonifiche e operazioni nei tunnel utilizzati da Hamas.

A Gerusalemme, intanto, sono scoppiate proteste interne contro l’espansione dell’offensiva, mentre cresce la preoccupazione anche sul fronte internazionale.

L’Unione Europea ha chiesto la revoca del blocco agli aiuti umanitari per Gaza e ha invitato Israele alla massima moderazione, temendo un ulteriore aumento delle vittime civili.

Hamas ha accusato Tel Aviv di strumentalizzare gli aiuti come forma di ricatto e di essere direttamente responsabile della drammatica situazione umanitaria all’interno della Striscia.

Nel nord di Gaza, intanto, due raid israeliani avrebbero provocato almeno 19 morti, tra cui donne e bambini, secondo fonti locali.

Sul piano internazionale, Teheran ha smentito il coinvolgimento negli attacchi degli Houthi contro Israele, accusando invece gli Stati Uniti di crimini di guerra in Yemen.

Dopo un razzo lanciato verso l’aeroporto Ben Gurion, i ribelli Houthi hanno minacciato nuovi attacchi contro altri scali israeliani.





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