Logo San Marino RTV

ONU: USA, Canada, Australia ed Italia sospendono finanziamenti a UNRWA

La decisione dopo le dure accuse di Israele al personale dell'Agenzia per i rifugiati palestinesi, circa un presunto ruolo nei massacri di Hamas del 7 ottobre. Nel frattempo proseguono aspri combattimenti a Gaza

27 gen 2024

Al netto dei rumors di questi giorni resta un miraggio, al momento, l'ipotesi di una tregua. In corso a Gaza selvaggi combattimenti, in ciò che resta dei centri abitati. E si conferma Khan Younis – santuario dei gruppi armati - l'epicentro degli scontri. Guerra anche sul piano della comunicazione. Tsahal ha parlato di “raid mirati su obiettivi terroristici”; Hamas dal canto suo ha diffuso un nuovo bollettino delle vittime nella Striscia: 26.257, dall'inizio delle operazioni. Cifre prive di conferme indipendenti; ma che inevitabilmente producono un impatto – a livello internazionale - sullo Stato Ebraico.

Specie dopo la decisione della Corte internazionale di giustizia, che ha chiesto ad Israele di prevenire “qualsiasi azione” che possa configurarsi come genocidio; riconoscendo dunque come esista una caso da valutare. La questione - su richiesta dell'Algeria - sarà esaminata mercoledì, al Palazzo di Vetro, dal Consiglio di Sicurezza. Ai minimi termini i rapporti tra i vertici ONU ed Israele; che nelle settimane precedenti aveva ripetutamente accusato il personale dell'Agenzia per i rifugiati palestinesi di avere avuto un ruolo nei massacri di Hamas del 7 ottobre.

Nelle ultime ore sarebbero state anche fornite informazioni circostanziate; poiché la UNRWA ha infine licenziato 12 dipendenti. Guterres si è detto “inorridito dalla notizia”, sollecitando una rapida indagine e deferimenti per un potenziale procedimento penale. A stretto giro l'annuncio della sospensione dei finanziamenti all'Agenzia da parte di Stati Uniti, Canada, Australia ed Italia. Il Ministro Tajani ha puntualizzato tuttavia come rimanga l'impegno “all'assistenza della popolazione palestinese”, tutelando al contempo “la sicurezza di Israele”. Nel frattempo resta incandescente la situazione nel Mar Rosso. Nuovo raid statunitense contro un sito degli Houthi, dopo la rivendicazione – da parte delle milizie yemenite – di un attacco missilistico contro una petroliera britannica.





Riproduzione riservata ©