A margine del summit ASEAN di Kuala Lumpur – il vertice regionale delle nazioni del Sud-Est asiatico – trattative in corso fra delegazioni di Stati Uniti e Cina sul dossier dazi. Una sorta di termometro, del confronto egemonico fra la prima e la seconda Potenza su scala planetaria. Il portavoce di Washington ha definito i colloqui commerciali “molto costruttivi”. Formula standard, in ambito diplomatico; maggiori indicazioni potrebbero giungere a stretto giro. Iniziato infatti il primo viaggio in Asia di Trump, dalla sua rielezione. Tappe in Malesia – appunto - e Giappone; poi in Corea del Sud, dove è previsto l'atteso incontro con Xi Jinping. Oltre ad un possibile rendez-vous con il leader nordcoreano Kim Jong Un.
L'inquilino della Casa Bianca ha detto che gli piacerebbe incontrarlo; “sa che stiamo andando lì”, ha aggiunto. Quadro internazionale, insomma, in costante e disordinata evoluzione. La guerra russo-ucraina è come se avesse scoperchiato un vaso di pandora; innescando un effetto domino imprevedibile. Sfumata al momento l'ipotesi negoziale si assiste ad una recrudescenza del confronto armato. Le ultime notizie dal campo danno le forze di Mosca ormai nel centro di Pokrovsk – strategico hub logistico del Donbass -; pare sia critica anche la situazione dei difensori di Kupyansk, più a nord. Mentre sarebbe iniziata la battaglia urbana di Kostiantynivka. L'intera linea ucraina sembra insomma in forte sofferenza. Sullo sfondo continui attacchi da remoto. Nuovi attacchi con droni e missili su Kiev e altre località. Due persone sarebbero morte, diversi i feriti.
Dall'altra parte, in varie regioni russe, sciami di munizioni circuitanti ucraine. Mosca ha rivendicato oggi l'abbattimento di 121 droni. Inizierebbero però a pesare, sull'economia della Federazione, gli effetti dei ripetuti raid contro le raffinerie.