Logo San Marino RTV

CGG: approvato a maggioranza, dopo un lungo e acceso dibattito, il PdL di modifica del Codice Penale

Focus in seguito sulla seconda lettura del Progetto di Legge della Segreteria Territorio sull'emergenza abitativa

16 apr 2025

Passato in sordina il via libera agli articoli che costituivano in realtà il nucleo originario del PdL: quelli sull’inasprimento delle pene per i reati di appropriazione indebita e amministrazione infedele. Una dialettica più articolata ha preceduto invece l’ok alla proposta per elevare a 18 anni l’età minima per la somministrazione di bevande alcoliche o medicinali.

Ma nulla di paragonabile al caos che ha accompagnato la trattazione dell’emendamento delle Opposizioni per l’eliminazione della “riprensione” – equiparata dai proponenti a una “tirata d’orecchie” – dal regime sanzionatorio in materia di molestie sessuali. A fare indignare le forze di Minoranza un riferito paradosso: la presa d’atto cioè di una possibile risposta penale più incisiva nei confronti di chi maltratta un animale, rispetto a chi maltratta una donna.

Tutte le condizioni per una tempesta perfetta; perché nel progetto di legge era stato inserito dalla Maggioranza anche un pacchetto normativo finalizzato – appunto – al contrasto delle crudeltà sugli animali. Bordate, dall’altra parte della barricata: chi ha parlato di baratto su temi etici, chi di compromessi inaccettabili; “vergogna”, la parola ricorrente.

Nel mirino in particolare PSD e Libera; i cui esponenti non hanno nascosto un certo disagio, accusando però le Opposizioni di strumentalizzare. Presentato dalle forze governative un OdG per monitorare fra le altre cose la funzionalità della riprensione, in vista di eventuali correttivi. Una foglia di fico, per le Opposizioni; che hanno disertato l’Aula al momento del voto.

In precedenza la bocciatura del loro emendamento; non accolta la richiesta di votazione segreta. Nel pomeriggio il “secondo round”. Con la trattazione degli articoli sui reati contro gli animali. Fra le disposizioni: prigionia di II grado e multa di almeno 6.000 euro per le uccisioni fuori dei casi previsti; prigionia di I grado e multa di almeno 4.000 euro per chi maltratta, abbandona animali o piazza esche avvelenate.

Pene significative anche per chi organizza combattimenti o spettacoli con sevizie. RETE si è detta d’accordo sugli obiettivi di questo impianto normativo; tornando però al punto politico. Qui – è stato detto – si è barattata la bocciatura dell’emendamento per togliere la riprensione, per andare a inserire questi ulteriori articoli; per coprire la vergogna della mattanza di cinghiali di qualche mese fa.

Qualcuno – è stato aggiunto – pensa di essersi così pulito la coscienza. Qualche obiezione anche nel merito delle disposizioni, ritenendo opportune pene più incisive. Oggi, è stato detto, è già reato piazzare esche avvelenate; sollecitati controlli più stringenti per individuare i responsabili. Citato anche il caso del “killer dei cani”, sottolineando come nel 2013 il Movimento avesse parlato di “potenziali ingerenze della politica nello svolgimento delle indagini”.

Un atto di civiltà”, questa norma – è stato detto dalle fila del PSD – invocando una cultura del rispetto e parlando di una condivisione del progetto con l’APAS. Biasimato poi l’atteggiamento delle Opposizioni; questo non è un dibattito “è una caricatura”. Anche Motus favorevole alla necessità di introdurre altre tutele per gli animali; perplessità però sul metodo, ricordando possibili criticità segnalate anche dai banchi della Maggioranza.

Andava fatta una discussione approfondita – è stato detto –, senza affrontare l’intero pacchetto in un unico articolo. La normativa “è scritta male”. Medesime le obiezioni di RF; che ha posto l’accento su possibili vuoti normativi e sull’opportunità di distinguere gli animali d’affezione dagli altri. Tornato l’esempio della trappola per topi; già fatto da Gian Nicola Berti nel dibattito generale.

E poi l’affondo; ritenendo queste norme frutto della necessità di “rifarsi una verginità”, da parte di una forza politica, riguardo “l’incresciosa vicenda cinghiali”. Il reato di maltrattamento degli animali è già disciplinato – si è osservato dalle fila di AR; sollecitate inoltre riflessioni approfondite in merito alla gerarchia delle sanzioni.

Il Segretario Rossano Fabbri ha ricordato come il tema sia di natura prettamente tecnico-giuridica, biasimando il tenore di alcuni interventi; e respingendo ogni parallelo con il più volte citato tema della riprensione in materia di molestie sessuali.

Infine il Segretario Stefano Canti: in questo dibattito “ne ho sentite di ogni”, ha esordito. Ha ricordato di aver fatto più incontri in Segreteria anche con i partiti di Opposizione per condividere queste modifiche: non introdotte nel PdL in I lettura. Accolte anche alcune proposte – ha aggiunto.

Quanto all’input di aggiungere la specificazione di animali di affezione, era stato sottolineato come non si trattasse di un termine giuridico; si è guardato al Codice Penale italiano, come riferimento. L’articolo è stato poi votato; accolto con 29 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto. Si è giunti infine alle dichiarazioni di voto dell'intero PDL; con le varie forze a ribadire le proprie posizioni all'esito di questo confronto-fiume. RF e RETE hanno annunciato di voler abbandonare l'Aula in occasione della votazione; astensione per Motus.

Sottolineata invece da PSD e PDCS la capacità di avere trovato una sintesi su temi che toccavano sensibilità diverse. Gian Nicola Berti ha parlato però di una posizione di AR non in linea con quella della Maggioranza, tornando sul tema degli animali d'affezione. Non viene introdotto nessun nuovo reato – ha detto -; il bene giuridico precedentemente tutelato era la moralità pubblica. Da qui la scelta di non votare il PdL.

Da Libera un plauso per le disposizioni a tutela degli animali; e apprezzato anche il previsto monitoraggio sul tema della riprensione, in vista di possibili correttivi o della sua eventuale eliminazione. Anche il Consigliere indipendente Giovanna Cecchetti ha annunciato voto favorevole; parlando di un dibattito surreale. L'intera Legge è stata poi approvata con 29 voti favorevoli, 3 astenuti e 1 non votante

Al via poi un'altra possibile maratona: l'esame in seconda lettura del Progetto di Legge della Segreteria Territorio sull'emergenza abitativa. Due le relazioni; in quella di Minoranza si parla di “occasione persa”. “Risposte efficaci e tempestive”: si legge invece nell'altro documento. Punti chiave il ripristino della garanzia statale sul credito agevolato, interventi sui mutui prima casa, sul problema affitti, il bonus ristrutturazione. Nel proprio riferimento il Segretario Ciacci ha definito la Legge “un bel lavoro di squadra”. Soluzioni che non sono forse la panacea di tutti i mali – ha spiegato -, ma in grado di dare risposte ad un problema da troppo tempo “non affrontato”. Ricordato il confronto con forze politiche, sociali, economiche. Posto l'accento sulla “trasparenza” nei confronti della cittadinanza su un tema particolarmente sensibile. Apprezzate anche una serie di proposte delle Opposizioni integrate nel PdL: l'introduzione della possibilità di affitto con diritto di riscatto, la coabitazione intergenerazionale, il supporto a persone che hanno un deficit psico-fisico sopraggiunto. Toccati in generale tutti i punti nodali della proposta normativa. E' un “primo passo concreto”, ha detto. In corso il dibattito generale.





Riproduzione riservata ©