
Esaurita l'analisi delle Istanze d'Arengo, l'Aula è passata in mattinata al capitolo nomine. Varie le richieste di soprassedere, ma non sui due passaggi più attesi: a partire dall’indicazione di un membro del Consiglio Giudiziario.
Buona la seconda per Manuel Micheloni, proposto nuovamente da Libera dopo il precedente mancato raggiungimento del quorum. Più movimentato il via libera – all’unanimità – a Patrizia Bellavista, su input del PSD, per il ruolo di Presidente del Collegio Sindacale di BCSM. Ciò dopo la non accettazione dell’incarico da parte di Gian Luca Belluzzi – fratello del Segretario agli Interni – formalizzata da una lettera.
Sarebbero state più corrette “semplici scuse”, “una pezza peggio del buco” – si è tuonato dai banchi delle Opposizioni, che hanno richiamato le prese di posizione del professionista sul tema banche, apparse sui social e molto discusse. Accuse di pressapochismo alla Maggioranza. “Ha una certa sfortuna con le nomine”, è stato commentato con sarcasmo. C’è chi ha parlato di vicenda imbarazzante, chi di mancato rispetto delle Istituzioni.
A seguire il dossier Decreti. Otto quelli scorporati – in sei casi su iniziativa di RF – fra i 18 in ratifica. Dopo l’ok in blocco all’unanimità ai 12 “residui”, si è passati all’analisi del Decreto Delegato che disciplina la cessione di bibite o bevande alcoliche verso l’Italia con obbligo di addebito dell’IVA, per prevenire fenomeni distorsivi.
Il Segretario Gatti ha sottolineato come il settore si sia rivelato “a rischio”. Da qui l’obbligo per gli operatori sammarinesi – nei casi previsti – di effettuare esportazioni con IVA prepagata. Introdotto anche un visto di conformità per verificare la corretta applicazione delle norme, con possibili sequestri e sanzioni economiche in caso di violazioni.
“Settori completamente fuori di senno”, è stato commentato dai banchi di RETE. Perché si interviene ora? Forse – ha detto Emanuele Santi – siamo davanti a una nuova vicenda Long Drink. Finora non c’è stata la volontà politica di agire; si teme che si stia “chiudendo la stalla dopo che i buoi sono scappati”.
Critiche anche nel merito: si rischia di colpire anche chi ha sempre lavorato correttamente. Sollevate perplessità metodologiche da RF: ravvisato un eccesso di delega rispetto alla Legge Sviluppo. Chiesti numeri precisi e se siano arrivati alert dalle Autorità italiane.
Nel merito, è stato osservato come si sia giunti a una “privatizzazione dei controlli”: l’impresa dovrà pagare un revisore contabile che risponderà di tasca propria in caso di errori. “Ben pochi professionisti accetteranno una simile sfida” – è stato detto.
Giovanni Zonzini, RETE, ha riferito di avere una serie di dati: nell’ultimo triennio, ha detto, i volumi di questo settore sono triplicati. “Stiamo parlando di frodi fiscali nell’ordine dei 20 milioni di euro all’anno indicativamente”.
Matteo Zeppa ha ricordato come nella scorsa Legislatura la Commissione Antimafia avesse individuato settori merceologici molto delicati: bibite, integratori e auto. “Gli operatori seri non ce la fanno più” – ha affermato – con riferimento in particolare al settore auto.
È intervenuto poi Fabio Righi, DML, facendo riferimento alla propria esperienza al Governo: San Marino, in questi ambiti, non è stata complice ma vittima, a differenza del passato. In entrambi i settori – bibite e auto – sono arrivati numeri sballati frutto di falsificazioni realizzate all’estero.
La reazione degli organismi sammarinesi è stata, per quanto possibile, immediata e diretta. Ma, ha sottolineato, c’è un tema da affrontare con urgenza: la riorganizzazione e implementazione degli uffici di controllo economico. Ha parlato anche di arretratezza degli strumenti di verifica e indagine.
Sembra che a questa implementazione – già presentata alla Commissione Antimafia – non sia mai stato dato seguito, ha commentato con amarezza. Viene da pensare che nella confusione qualcuno “ci sguazzi”. Da qui la richiesta di un dibattito serio sulla questione.
È quindi intervenuto il Segretario Gatti: “Stiamo oggi utilizzando impropriamente uno strumento come l’IVA prepagata perché il settore sta producendo volumi anomali rispetto alle strutture”.
Nel frattempo si lavora con l’Agenzia delle Entrate italiana per trovare una collaborazione più stretta. “È un decreto che conto di superare; frutto comunque di ragionamenti con le attività serie, cercando di non danneggiarle”.
Le società che commettono evasione IVA non sono sammarinesi, ma italiane. Esaurito il dibattito generale, si è passati all’analisi degli emendamenti.
All'articolo 1 sono arrivate proposte di modifica sia da parte di RETE – che ha giudicato le soglie previste troppo facilmente aggirabili attraverso l’assunzione di parenti, amici o conoscenti – sia da parte di RF, che ha proposto modifiche per salvaguardare le aziende storiche.
“Non possiamo ragionare sulle patologie” – ha commentato il Segretario Gatti, esprimendo parere negativo sugli emendamenti, che sono stati quindi respinti.
Durante l’analisi è intervenuto anche Gian Nicola Berti, AR: “La Segreteria sta facendo quello che è logico fare”, ha detto. In merito alle proposte di RETE – tra cui l’allargamento dell’operatività della norma ad altri beni come metalli preziosi, veicoli, armi e integratori – ha parlato di una distanza troppo ampia rispetto al testo del Governo.
È intervenuto anche il Segretario Fabbri, ribadendo che il Governo è fortemente impegnato a monitorare le situazioni segnalate dagli organismi di vigilanza.