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CGG: esaminate le ultime due Istanze d'Arengo. Confronto alto sulla proposta riguardante il Valloni

Approvata l'Istanza dove si richiedeva il posizionamento di idonei strumenti di rilevazione della qualità dell'aria nelle zone ove sono presenti impianti industriali

14 mag 2025

Dopo un primo appello andato a vuoto per assenza del numero legale, i lavori del Consiglio sono ripresi oggi con la coda del Comma sulle Istanze d'Arengo. Ieri ne erano state respinte 4 su 4 dall'Aula; con un dibattito molto serrato specie su quella in materia di comunicazioni al lavoratore qualora si riscontri un mancato versamento di contributi.

Poi l'inizio dell'analisi dell'Istanza in materia ambientale, che richiede il posizionamento di idonei strumenti di rilevazione della qualità dell'aria nelle zone ove sono presenti impianti industriali. Il Segretario Bevitori aveva già espresso indicazione positiva; confermando peraltro come sia già in corso l'installazione di nuove colonnine. Nella mattinata odierna il dibattito. Non dobbiamo limitarci all'accoglimento – è stato sottolineato dai banchi di RF –, ma riprendere il percorso di regolamentazione, monitoraggio e informazione della cittadinanza rispetto ad emissioni che possono essere considerate innocue, ma non lo sono.

L'istanza è stata infine approvata all'unanimità. A seguire l'esame di una Istanza particolare: affinché la Sala del Trono e la Saletta della Vestizione di Palazzo Valloni siano rese visitabili secondo orari e modalità degli altri Musei di Stato. E ciò per contribuire a veicolare la storia millenaria del Paese e delle sue Istituzioni. Il Segretario Lonfernini ha ricordato come il Valloni ospiti Biblioteca e Archivio di Stato, da qui necessità incompatibili con l'accesso turistico; oltre al rischio di deterioramento degli ambienti, e criticità sul piano della sicurezza.

Vi è comunque intenzione di promuovere ulteriormente la fruizione digitale di questo patrimonio. RF ha rimarcato come al Valloni vi sia la rappresentazione plastica della sovranità del Titano e sia necessario promuoverla. Da qui una serie di proposte: continuare la cronotassi dei Capitani Reggenti, promuovere un progetto che porti alla valorizzazione e alla musealizzazione del Valloni, e spostare Biblioteca ed Archivio in un luogo più adeguato: l'idea sarebbe quella del Polo scolastico.

Se iniziamo a spostare simili sedi altrove – è stato tuttavia osservato dai banchi del PSD – si rischia uno spopolamento del Centro Storico e uno svuotamento della sua funzione istituzionale, perdendo così il senso di appartenenza al Paese. Sulla stessa linea Motus; delusione, invece, per l'intervento del Segretario di Stato, ricordando come nella scorsa Legislatura fosse stato avviato, con relative autorizzazioni, il Percorso della Reggenza, sui luoghi toccati nelle Giornate di Investitura e che termina in uno shop di ceramiche sammarinesi, che ha l'ambizione – è stato detto - di divenire una boutique dell'artigianato sammarinese, con relativo brand.

Data lettura, a questo proposito, ad un ordine del giorno nel quale si chiede al Congresso di proseguire nel progetto avviato. Nel dibattito anche la voce di Libera; la questione potrebbe essere risolta con la possibilità di visite guidate debitamente programmate. Perplessità, poi, riguardo lo spostamento altrove di Biblioteca di Stato – se non la parte “moderna” - e Archivio. Poi RETE; il Valloni è un luogo “essenziale” per la storia del Paese.

Sarebbe importante una apertura al pubblico; ma allo stato attuale vi sono oggettive difficoltà, essendo una struttura operativa. Ma con un po' di buona volontà e qualche investimento la cosa si potrebbe fare. Apertura all'ipotesi di uno spostamento della sede dell'Archivio – ritenuto di valore inestimabile - in una struttura con standard di sicurezza più elevati. Quegli ambienti già si possono visitare nei casi previsti, è stato osservato dalle fila del PDCS: convinto della necessità di “non depotenziare il centro storico”. Le sedi istituzionali rappresentano i nostri valori, non sono un semplice luogo fisico.

Poi il Segretario Belluzzi, stiamo “consumando” - ha detto - i luoghi sedi delle Istituzioni; da qui la necessità di una riflessione anche sulla fruibilità da parte dei cittadini, sull'educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole; infine il tema dei visitatori. Al primo posto deve esservi però la conservazione e la manutenzione di queste sedi. Occorre, sul punto, un progetto integrale; che non riguardi solo il Valloni, dove vi sono ancora alcune criticità. Definito un “tesoro” l'Archivio, che merita una fruibilità.

L'Istanza d'Arengo è stata infine posta in votazione e respinta con 12 voti favorevoli e 34 contrari. Il Segretario Lonfernini – che ha mostrato apprezzamento, comunque, per lo spirito dell'iniziativa - ha preso l'impegno di chiedere la convocazione della Commissione preposta per discutere, dati alla mano, delle prospettive del Valloni.

Poi le dichiarazioni di voto sull'odg di Motus. Favorevole RETE; così RF, che ha ricordato come sul progetto del Percorso della Reggenza fossero già stati fatti investimenti per più di 100.000 euro, salvo poi lasciarlo in standby una volta che DML si è ritrovata all'Opposizione. Per la Maggioranza ha preso la parola Giuseppe Morganti, Libera; la Reggenza – ha osservato - viene svalutata attraverso la commercializzazione del Percorso; in questo odg si parla di prodotto.

Il Percorso della Reggenza è una cosa buona se fatto nella maniera dovuta. Fabio Righi ha replicato sottolineando come nel progetto fossero coinvolte varie Segreterie, gli Istituti Culturali, l'AASS; non fu presentato per la volontà di una persona. In altri Paesi questa cosa viene fatta senza problemi. Non accetto che ciò che è stato fatto dalle nostre eccellenze non sia considerato dignitoso. L'OdG è stato poi posto in votazione e respinto: 13 i favorevoli, 34 i contrari

Chiuso il Comma si è passati a quello sull'elezione di un membro del Consiglio Giudiziario. Nella precedente Sessione un passo falso della Maggioranza; poiché non si raggiunse la necessaria maggioranza qualificata dei due terzi per il candidato proposto da Libera.

Che pure in questa occasione ha indicato l'Avvocato Manuel Micheloni. Da RF perplessità non sul nome del professionista ma sul metodo; richiesta anche in questa occasione la votazione per scheda. Raggiunto in questo caso il quorum.

Previste in seguito altre nomine di organismi pubblici; in alcuni casi si è chiesto di soprassedere.

Poi un momento atteso, vista la delicatezza del tema e alcune polemiche pregresse: la nomina del Presidente del Collegio Sindacale di BCSM a seguito della non accettazione dell'incarico da parte di Gian Luca Belluzzi. Che in una lettera ha parlato della sussistenza di due ruoli professionali che avrebbero originato una incompatibilità; all'origine del passo indietro anche motivi personali.

Il PSD ha indicato il nome dell'Avvocato Patrizia Bellavista. Il Governo ha una certa sfortuna con le nomine, è stato detto dai banchi di RF. Problemi anche in questo caso – è stato aggiunto –, a seguito di dichiarazioni emerse a mezzo stampa della persona che era stata nominata.

Pare che Belluzzi – già nominato – avesse espresso a mezzo facebook considerazioni sullo stato di salute di Banca di San Marino e dell'intero sistema bancario sammarinese. Ricordate la presa di distanze di BSM, e poi la successiva non accettazione dell'incarico a Via del Voltone.

Critiche dunque alla Maggioranza, per non aver effettuato le necessarie verifiche preventive; si è osservato peraltro come si trattasse del fratello del Segretario agli Interni. È stata messa “una pezza peggio del buco”, è stato detto. RETE ha parlato di approssimazione, di pressapochismo. È stato fatto un “pastrocchio”.

Quel che è accaduto non può passare inosservato, è stato detto dalle fila di DML; invocata maggiore attenzione sulle nomine; e perplessità – nel caso di specie – sull'opportunità di indicare un familiare di un membro di Governo. Posto l'accento sulle possibili ricadute in termini di credibilità del Paese.

Prima della sospensione dei lavori la Reggenza ha precisato come non vi fosse nulla agli atti o a protocollo che prendesse atto della non accettazione dell'incarico; è stato resto noto allora come i Capi di Stato abbiano fatto in modo che le decisioni di Gian Luca Belluzzi fossero formalizzate.





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