Il Polo della moda torna protagonista del dibattito consiliare in seduta notturna al comma 21, dedicato al Progetto di legge volto alla tutela degli investimenti. Nel pomeriggio era stata accolta dall'Aula la Procedura d'urgenza, approvata con 39 voti a favore, 13 contrari, un non votante, ma il Comma era stato sospeso, perché erano in corso approfondimenti tra i gruppi di maggioranza su un emendamento. In serata, all'avvio dei lavori, viene così presentato un emendamento che modifica fortemente il contenuto del provvedimento. L'emendamento è sottoscritto da Pdcs, Psd e Ap. In sintesi, l'intervento modifica non più la Legge in materia di sostegno allo sviluppo economico, ma il Decreto delegato n. 162 del 3 novembre 2015, relativo alla Convenzione siglata tra Ecc. ma Camera e Gruppo Borletti. Si apre quindi il dibattito cui sono previsti 44 interventi, anche se molti iscritti rinunciano a prendere la parola. Tra gli interventi, quelli dei consiglieri di Noi sammarinesi, Maria Luisa Berti e Massimo Cenci, che motivano la contrarietà alla procedura d'urgenza e il non aver sottoscritto l'emendamento modificativo del progetto di legge. “Non mi piace l'atteggiamento servile nei confronti di chi chiede continuamente integrazioni e modifiche- lamenta Berti- non possiamo procedere in questo modo, abbiamo una dignità istituzionale da legislatori e come esecutivo e va dimostrata nei fatti”. Per Luigi Mazza, Pdcs, questo provvedimento “non è altro che un'altra conseguenza dalla scellerata scelta di mettere a referendum l'iniziativa imprenditoriale” del polo della moda. Si spiegano così infatti le richieste per la stabilità normativa dell'imprenditore. Durissimi i consiglieri di Rete, C10 e Augusto Casali, Ps, per la modifica repentina del provvedimento passato in procedura d'urgenza. Elena Tonnini, Rete, sottolinea la gravità della situazione: “Quella che ci ritroviamo in Aula- punta il dito- è la legge di un investitore che ha piegato le istituzioni, così si crea un precedente”. Mimma Zavoli, C10, accusa governo e maggioranza di superficialità: “Avete conferito una procedura d'urgenza su qualcosa che non è la medesima cosa che ora andiamo a discutere”. Per Casali tutto sta a dimostrare che “il governo c'è di nome ma non più di fatto”. Per Federico Pedini Amati, Lbsm, i numeri dicono che la procedura d'urgenza è “passata con una nuova maggioranza”. Il dibattito si interrompe con l'intervento di Nicola Renzi, Ap, e proseguirà domani mattina.
SAN MARINO NEWS AGENCY
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