
Il tema è caldo, i sindacati sono già sulle barricate e anche l'opposizione è pronta a dare battaglia nel nome della giustizia fiscale. Sull'Imposta Generale sui Redditi l'attenzione della maggioranza è alta, e dopo confronti interni ai singoli partiti è pronta ad incontrarsi per un'analisi a tutto tondo. C'è chi non ha gradito l'accelerazione delle Finanze, nonostante di Riforma IGR si parli da anni, sollecitata dall'FMI. Lo scorso ottobre lo stesso Marco Gatti, a conclusione della missione a San Marino degli esperti di Washington, ne aveva annunciata l'approvazione entro il 2025, con effetti nel 2026 e un gettito stimato in 20 milioni. Resta fermo sulle proprie posizioni, dicendosi intenzionato a portare il testo di legge in prima lettura nel Consiglio di luglio. Ma cosa ne pensano i partiti di governo? Intanto il Segretario del Pdcs Gian Carlo Venturini mette i puntini sulle i: “Non si tratta di una Riforma – chiarisce - ma di una revisione di quella del 2013”. Quanto ai principi che dovranno guidarla, Venturini insiste su equità e sostenibilità, dicendo un fermo “no” al “fare cassa sulle tasche della gente”. Invita poi ad accompagnare il provvedimento ad interventi sullo sviluppo per incrementare le entrate riducendo al contempo la spesa pubblica. In linea Libera.
“L'IGR – commenta Luca Boschi - è un impegno preso con l'FMI e permetterebbe di avere sui mercati un rating migliore”. “Però – aggiunge - non dovrà essere recessiva ma puntare su equità e allargamento della base contributiva”. Tradotto: aumentare i controlli affinché non siano i soliti a pagare. Contestualmente, “il provvedimento dovrà essere affiancato ad incentivi allo sviluppo”. Il Segretario del Psd Luca Lazzari fa notare il deficit strutturale di 20 milioni: “Considerando – spiega - che siamo sui mercati col debito, occorre dare prova di solvibilità”. Sul come, però, vuole aprire un ragionamento. “Ok all'equilibrio dei conti – dice - ma attraverso misure eque, contenimento della spesa improduttiva e dando impulso allo sviluppo per creare nuova ricchezza, perché quella che c'è non basta”. Il Segretario di AR Gian Nicola Berti sollecita passi avanti nel contrasto all'evasione fiscale e la semplificazione del sistema tributario, con leve premianti e sanzionatorie in base al comportamento fiscale dei contribuenti. Si sofferma, poi, sul problema dei redditi prodotti a San Marino ma con imposte versate all'estero: “Non è normale, né logico”. “Se vige la regola della territorialità del reddito, dove lo produci devi pagare le tasse”. C'è poi l'aspetto “delicato” delle deduzioni fiscali: a fronte di comportamenti non sempre corretti, “rivedere certe possibilità di deduzione – afferma Berti - potrebbe rendere le imposte più eque, giuste e dare ossigeno alle casse pubbliche”. Proposte che verranno tutte valutate nell'incontro di maggioranza della prossima settimana, in cerca di condivisioni su un tema che promette di fare discutere.