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Ratificato il decreto sul Comitato Esecutivo Iss

Per le opposizioni è frutto di spartizione politica. così come quello sulla Direzione Generale della Funzione Pubblica. In maggioranza, ampio sostegno, ma Maria Luisa Berti di AR ha preannunciato voto contrario

di Luca Salvatori
11 giu 2025

Opposizioni all'attacco da ieri con una raffica di interventi in aula contro entrambi i decreti delegati in ratifica al comma 10. Il primo, su obiettivi e funzioni del Comitato Esecutivo Iss, è stato approvato nel pomeriggio con 29 sì e 7 voti contrari. Respinti i sette emendamenti soppressivi di RF, Domani Motus Liberi e Rete che hanno ripetutamente bollato il decreto come un provvedimento 'ad personam', mentre per Governo e maggioranza rafforza la responsabilità individuale dei tre membri del Comitato Esecutivo e ottimizza l'organizzazione, con una nuova suddivisione delle funzioni. Il copione si è sostanzialmente ripetuto anche con il Decreto di modifica della struttura e delle funzioni della Direzione Generale della Funzione Pubblica che affianca al Direttore, un comitato direttivo. Tutti i partiti di opposizione, anche in questo caso, hanno depositato insieme emendamenti soppressivi, per ciascun articolo del provvedimento. “La maggioranza ha fatto un patto spartitorio – ha attaccato il capogruppo di RF, Nicola Renzi – in base al quale a Milena Gasperoni è stata assegnata la Direzione della Funzione Pubblica e al suo predecessore Manuel Canti, viene assegnato il ruolo di Direttore Amministrativo dell'Iss. Figura che rientrerà dalla finestra nella DGFP, come membro del Comitato Direttivo”. Tesi condivisa da diversi altri consiglieri di opposizione, come Emanuele Santi di Rete che ha anche parlato di 'commissariamento' della figura del direttore della Direzione Generale della Funzione Pubblica. Da Domani Motus Liberi ribadito il concetto che le norme devono essere astratte e generali e non disegnate sulle singole persone in base a dinamiche politiche. Dai banchi della maggioranza il capogruppo del Pdcs Massimo Andrea Ugolini ha difeso, nel merito, il decreto, come un provvedimento volto a migliorare l'organizzazione della Dgfp, superando l'impostazione precedente, risalente al 2011. Le persone che entreranno a far parte del Comitato Direttivo – ha dichiarato – sono tutti Dirigenti della Pa e di enti pubblici, anche per migliorare il coordinamento. L'approccio è dunque corretto”. Ugolini ha anche invitato Renzi a rivolgersi alle autorità competenti, qualora ci siano state le minacce che ha evocato nel suo intervento. Sempre sul fronte maggioranza, in casa Psd il capogruppo Matteo Rossi, ha sostenuto le modifiche alla Dgfp, in base al principio della collegialità che richiama equilibrio e condivisione mentre per Ilaria Bacciocchi “è da rifiutare la narrazione delle opposizioni”. Espresso sostegno anche da Libera mentre Maria Luisa Berti, di Ar, ha dichiarato che non voterà il decreto avendo moltissime riserve, sia sulla modalità con cui si è arrivati al provvedimento, sia perché non si riconosce in questa visione di pubblica amministrazione. Il voto dell'articolato, atteso in seduta serale.





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