
"Colpire pensionati, dipendenti, quando magari ci sono società che letteralmente sono in perdita per oltre 2.000-2.500 unità, - rimarca da subito Gian Luigi Macina - non ci sembra una buona cosa". Rete prosegue nella sua battaglia per l'equità. Evidenzia quindi l'elemento politico Emanuele Santi: “Il Segretario alle Finanze – osserva - prima ci dice che il Memorandum d’Intesa con Bankitalia non serviva, oggi si apprende che l'addendum all'accordo Ue è un accordo a parte con la vigilanza italiana, facendoci ripiombare al punto di partenza. Poi – continua - scopriamo che mancano 20 milioni per far quadrare i conti e nella riforma IGR si spara nel mucchio, si chiedono sacrifici ai cittadini. Il Governo ha dovuto calare la maschera”. Santi – all'esito del caso Varano – incalza quindi sul fatto che nel perimetro del Gruppo Delta vi siano ancora oggi crediti fiscali pendenti nei confronti dell'Italia per circa 300 milioni, più le sanzioni pagate allora all'Agenzia delle entrate per oltre 40 milioni. Doveroso – sostiene - intraprendere tutte le azioni di recupero possibili di queste somme”.
Si torna anche sul tema ICEE: “un errore basare tutto sul reddito dichiarato, come proposto nel pdl in materia, – puntualizza Gian Luigi Macina – andrebbero semmai considerate le reali condizioni economico-patrimoniali per controbilanciare un sistema altalenante per diverse categorie”.
Capitolo grandi debitori: Rete invoca lo strumento della riscossione coattiva, per aggredire i beni detenuti all'estero dai soggetti insolventi, ma "in realtà, a seguito di un'interpellanza che abbiamo presentato, - aggiunge Macina - la riscossione sui beni che si trovano all'estero è pressoché impossibile da parte del nostro servizio di esattoria. Noi avevamo presentato un emendamento proprio finalizzato a completare la legge del 2004 con questa finalità e purtroppo il Governo non si è reso disponibile ad affrontare questo argomento. Consigliamo vivamente di andare a vedere l'elenco dei grandi debitori. A fine 2023 erano oltre 200 milioni. Noi crediamo che prima di chiedere un euro ai comuni cittadini è giusto darsi da fare come sistema paese per recuperare tutti i crediti certi che si trovano sparsi fuori dal nostro territorio".
“Il Governo - sintetizza infine Gabriele Vitali – schiera provvedimenti lacunosi senza prestare attenzione alle fasce più deboli e più esposte; noi metteremo in campo – fa sapere - iniziative sull'equità chiamando a raccolta la popolazione che non si rassegna ma chiede diritti uguali per tutti”.
Nel video l'intervista a Gian Luigi Macina, Rete