
Acme emotivo e politico di questa Sessione, l'approvazione all'unanimità dell'ordine del giorno sul riconoscimento dello Stato di Palestina. Lavori ripresi in mattinata da un altro Comma afferente alla dimensione internazionale della Repubblica: la seconda lettura del PdL sul recepimento e l'attuazione del Regolamento sul Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT). Relazione unica, a testimonianza di una sostanziale concordia dell'Aula su questo dossier.
Si tratta di un organismo per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera e transnazionale; con il fine di attuare progetti comuni di sviluppo territoriale anche cofinanziati dall'UE. Opportunità significativa per il Titano, pure in ragione della sua adesione alla Strategia dell'Unione per la Regione Adriatico Ionica. Il Segretario Lonfernini – su delega del collega Beccari – ha spiegato come vi sia fra gli obiettivi un potenziamento della funzionalità dei rapporti con la Provincia di Rimini e la necessità di elaborare azioni per la gestione congiunta del territorio in settori di comune interesse.Si tratterebbe del primo caso di GECT in cui figura anche un Paese terzo.
Nel corso del dibattito RF ha definito questo progetto un assaggio delle future opportunità rappresentate dall'associazione all'UE; con riferimento ad esempio alla gestione dei rifiuti o alla pianificazione territoriale. Si è peraltro sottolineato come l'Emilia-Romagna sia una realtà molto dinamica e pronta ad implementare simili progetti. PdL ritenuto di “grandissima utilità” per il Paese; “una palestra formativa per i nostri funzionari”.
Seppure permangano “dubbi metodologici”, ad esempio sul rimando ad un decreto applicativo; e si solleciti una pro attività del Governo sul recepimento dell'acquis comunitario. PdL che dimostra ciò che può essere il percorso di associazione all'UE, si è osservato dalle fila di Libera. Quanto ai progetti con la Provincia di Rimini si è parlato di viabilità, dell'aeroporto internazionale. Sguardo anche alle Marche.
Anche dai banchi del PDCS si è evidenziato il valore del progetto di legge. Ribadito ancora una volta “il grande valore della cooperazione”. Sottolineata la possibilità di partecipare ai programmi per la ricerca e l'innovazione; incluso Horizon. Un passo – è stato detto - che ci integra perfettamente con il meccanismo europeo. Si è poi passati all'analisi del PdL articolo per articolo.
Analisi rapidissima. Infine le dichiarazioni di voto. Tutti favorevoli, ma secondo DML la maggiore integrazione - la capacità di essere sui tavoli dei progetti su nuove tecnologie, green, ecc -, non è determinata semplicemente da una nuova Legge o dichiarandolo al microfono, ma pensando a come San Marino possa portare un contributo unico e competitivo in quei contesti. Quando vi sono strumenti che aiutano ad andare in questa direzione, sistematicamente non sono portati avanti. Citata la normativa sulle sandbox normative, le telecomunicazioni, la digitalizzazione.
Il PdL è stato infine approvato all'unanimità. Riaperto a questo punto il Comma sui decreti. Dopo il via libera unanime – nella serata di mercoledì – al provvedimento sulla cessione di bevande verso l'Italia con obbligo di addebito IVA, era infatti anche iniziato il confronto sul Decreto di modifica alla Legge sull'ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica; per rendere più stringenti i criteri di concessione di residenza atipica ai pensionati.
Il confronto si era subito acceso; con le Opposizioni a denunciare una sovrapposizione con quanto disposto nella recente Legge sull'emergenza casa, paventando l'ipotesi che il Segretario Ciacci volesse porre per così dire una bandierina; e ricordando peraltro di avere insistito in UdP affinché in questa occasione il decreto fosse portato in ratifica per poterne discutere. E ciò alla luce dell'impatto sul mercato degli affitti di questa tipologia di residenza.
Dibattito ripreso oggi; politicamente vi è la volontà di procedere con l'innalzamento dei criteri, si è sottolineato dai banchi del PDCS. Ricordando come la formulazione originaria del decreto prevedesse un reddito annuale non inferiore a 120.000 euro o un patrimonio mobiliare non inferiore a 500.000. Successivamente, con la Legge sull'emergenza casa, si era passati a 120.000 euro di reddito e 300.000 euro di patrimonio mobiliare.
Con la ratifica vengono fatti salvi gli effetti dei decreti tempo per tempo. Mentre la norma di riferimento resterà quella della Legge della Segreteria Territorio. Mettendo insieme i vari pezzi – è stato aggiunto - si arriva ad una normativa che va a raccogliere l'indirizzo politico espresso da tutta l'Aula. Non c'è un vulnus, da un punto di vista normativo; ma una questione di sovrapproduzione normativa, ha dichiarato Marco Mularoni. Sollecitata inoltre una riflessione ampia sulle residenze. Quando si fanno le cose sembra emergere un certo fastidio, è stato detto dalle fila di Libera, rivolgendosi alle Opposizioni. Il dibattito è stato definito “surreale”.
Obiettivo del decreto – è stato spiegato – era impedire un esplodere di richieste di residenza atipica in attesa che venisse approvata la Legge Casa; evitando dunque distorsioni. L'idea era lasciare decadere il Decreto facendone salvi gli effetti. RF è tornata a parlare di incoerenza, di pastrocchio.
Più che Segretari di Stato sembrate influencer. E poi una domanda: non potevate portare la ratifica di quel decreto insieme alla Legge sulla casa? Se oggi viene approvato il decreto prevarrà sulla Legge, essendo successivo. Surreali sono le motivazioni portate dalla Maggioranza - “completamente sbandata” -, ha sottolineato Motus; parlando del problema della “decretazione selvaggia”. Il tema è molto più ampio, è il programma di residenze; considerate degli obiettivi quelli che sono strumenti. “Un pastrocchio annunciato”, secondo RETE. Già a marzo venne data un'indicazione in buona fede, è stato detto. Si sarebbe potuto togliere l'articolo sulle residenze dalla Legge Casa e portare in ratifica il decreto con l'emendamento.
La Commissione si è dovuta fermare perché non riesce a capire qual è la norma applicabile. Quindi uno spunto: perché non cercare di attirare coppie giovani, visto il problema della denatalità? Ingigantita una questione di forma – ad avviso del PSD -, occorre guardare la sostanza politica. Il decreto era una soluzione ponte; nell'ottica di non appesantire troppo il mercato degli affitti. Opposizioni accusate di strumentalizzazione. Siamo passati da una bella pagina, ieri – con l'approvazione dell'OdG sulla Palestina -, ad una pagina pietosa – ha esordito il Segretario Ciacci. Ricordando come le residenze atipiche avessero contribuito ad aggravare il problema affitti. Il decreto aveva come obiettivo innalzare subito da 50.000 a 120.000 euro il criterio reddituale.
Non c'è nessuna confusione normativa: fino al 3 maggio – data dell'entrata in vigore della Legge - vigono le regole previste dai precedenti decreti. Una “concessione” della Maggioranza – a suo avviso – l'aver discusso in questa Sessione consiliare, “su richiesta dell'Opposizione”, un “decreto che nella sostanza è già superato”. L'iter più lineare era un ritiro del decreto facendo salvi gli effetti. Ritenuto poi politicamente centrato, a suo avviso, l'aver inserito questo tema nella Legge. Dal 3 maggio ad oggi non vi sono state richieste di residenza atipica.
Si sta discutendo di una questione molto delicata, ha esordito il Segretario Fabbri. Il Governo ha preso atto dei problemi riguardanti la questione abitativa, con un aumento esponenziale del prezzo degli immobili. Fondamentale capire dove il Paese debba andare per dare risposte a problemi quali la denatalità.
C'è stata semplicemente una successione di norme nel tempo. Un intervento anche dai banchi di AR; nessuna ombra di responsabilità – è stato detto – per la Maggioranza. È un principio riconosciuto che l'ultima legge abbia l'effetto di modificare la precedente.
Fra le repliche quella del Segretario alla Giustizia Canti; l'emendamento che presenta oggi il Governo – ha detto - credo vada a sistemare ciò di cui si è discusso. Iniziata poi l'analisi degli emendamenti; focalizzati sul disposto – che il Governo intende eliminare, essendo previsto dalla Legge Casa - relativo alle soglie reddituali e di patrimonio. Fra le proposte delle Opposizioni ve ne è una di RETE che sostanzialmente raddoppia l'entità dei precedenti criteri; portandoli dunque a 240.000 e 1 milione di euro.
Nel 2020 – è stato detto - la situazione immobiliare a San Marino era opposta: non si sapeva a chi dare gli appartamenti sfitti; quindi si decise di incentivare questo tipo di residenze. Poi vi sono state distorsioni di mercato. Fino ad oggi sono state concesse 250 residenze atipiche, è stato detto; le famiglie residenti sono 15.000, e le unità immobiliari sono 17.000, con un differenziale di 2.000 unità abitative potenzialmente sul mercato.
La domanda allora è come possano avere influito questi 250, presumibilmente facoltosi, sul mercato. Da qui la proposta di aumentare la soglia; oltre alla richiesta al Presidente della Commissione Esteri di monitorare le residenze dei pensionati. Ma in questa fase la Maggioranza è già intervenuta, ha sottolineato il Segretario Ciacci; spiegando come sia già stato fatto un upgrade molto importante sui tetti di accesso.
Sono forse l'unico a ritenere opportune per il nostro contesto anche le residenze atipiche, ha detto il consigliere di Libera Luca Della Balda; queste persone, al di là del vantaggio economico diretto che portano, hanno acquistato in alcuni casi immobili non utilizzati da anni; sono persone il più delle volte con un bagaglio culturale elevato. Nessuno costringe i sammarinesi a rincarare del 20-30% gli affitti delle proprie case.
Nuovo intervento, poi, del Segretario Fabbri – tornando ad un tema più volte toccato -; effettivamente, ha detto, nel momento in cui c'è stata la Commissione si sarebbe potuta creare una problematica interpretativa. Bene ha fatto la Commissione a ragionare un attimo; ma adesso la questione si risolve definitivamente, con l'abrogazione – tramite emendamento del Governo - della lettera “a” del comma 1 del Decreto.
Che è stato portato in ratifica per salvare la previsione del secondo comma, sui contratti preliminari. Si sono fatti gli approfondimenti del caso, ha confermato Massimo Andrea Ugolini, PDCS; con le modifiche apportate si dà compiutezza alla norma. Sulla stessa scia Maria Luisa Berti, AR; emendamento del Governo – ha detto - utile a fare chiarezza e fare cessare strumentalizzazioni.
Giudicato accoglibile un emendamento di RF nel quale si utilizza il termine locazione, anziché affitto; e si inserisce la specifica della convivenza “more uxorio”. L'emendamento chiave del Governo è infine passato con 30 voti favorevoli e 3 contrari; approvato anche quello di RF. Respinto invece quello di RETE con 3 voti favorevoli e 29 contrari.
Si è passati poi a una serie di emendamenti aggiuntivi. Fra quelli di Repubblica Futura ve ne è uno per aumentare al 10% – dall'attuale 6% – l'aliquota IGR dei pensionati stranieri. RETE propone dal canto suo il 12%; ribadendo come sia necessario ragionare su strategie per favorire le residenze di giovani coppie.
Il Segretario Canti ha espresso parere negativo per entrambe le proposte; ricordando come Paesi quali Albania e Cipro non applichino queste aliquote; e un aumento possa essere disincentivante. Respinto l'emendamento di RF. RETE ha poi presentato un emendamento che propone l'abrogazione dell'Articolo 12 della Legge istitutiva delle residenze fiscali non domiciliate.
L'impressione del Movimento, infatti, è che dopo il ritiro dell'autorizzazione ad operare alla San Marino World il Governo comunque, su questo strumento, “voglia ancora andare avanti”. È il momento che l'Aula si esprima. Espresso dal Governo parere negativo; emendamento bocciato.
Espresso dal Governo parere negativo; emendamento bocciato. A questo punto si è deciso di proseguire i lavori nonostante fossero passate le 15, e fra le perplessità di RF; che si è vista respingere un altro emendamento. Respinta anche una nuova proposta di RETE sulla scia di quella precedente sulle residenze fiscali non domiciliate.
Anche RETE ha stigmatizzato la scelta di fare proseguire i lavori nonostante non vi fossero state pause. Così Motus e Repubblica Futura. I Consiglieri di Opposizione hanno anche posto l'accento sul fatto che si fosse deciso proseguire in assenza del Segretario Ciacci; poi rientrato in Aula.
E poi altri emendamenti di RF; con l'obiettivo – è stato detto – di rendere accettabile per la realtà sammarinese lo strumento delle residenze per pensionati. Dichiarato invece accoglibile, dal Segretario Canti, un emendamento di RETE per la riduzione del tetto massimo di residenze concedibili da 500 a 249 all'anno.
Effettivamente il numero attuale è eccessivo, ha riconosciuto il Segretario alla Giustizia; che ha spiegato come da una verifica di queste residenze il numero non ammonti a più di 90 all'anno. Concorde sull'accoglimento il Presidente della Commissione Esteri Michele Muratori, Libera. Mi stupisco che questa proposta non sia venuta dai banchi di Libera, ha commentato Nicola Renzi.
Ricordando peraltro la presentazione, da parte di Repubblica Futura, di una proposta sul medesimo tema; ma con la previsione di un numero molto più ridotto: 20. Un invito poi a Maggioranza e Governo a programmare gli impatti. Con gli attuali paletti il numero si avvicinerà allo zero, secondo il Segretario Ciacci; ad avviso del quale è necessario ragionare anche sulle possibili conseguenze dell'implementazione dell'Accordo UE.
L'emendamento è stato accolto. Con i precedenti requisiti sarebbero state in media 60 le proposte di residenza accolte ogni anno; ha sottolineato RF. Il fatto che dal 3 maggio non ve ne siano state – si è aggiunto – dipenderebbe dall'incertezza normativa.
Si è infine arrivati alla votazione finale del Decreto emendato: tutti favorevoli i 27 presenti. I lavori riprenderanno lunedì.