
Tema tradizionalmente caldo, quello delle TLC: da una parte chi lamenta sia impossibile – in certe aree del territorio – fare una semplice telefonata; dall'altra diffuse inquietudini. Da qui la scelta del Governo di delineare un “cronoprogramma”, garantendo “massima trasparenza”. Sinergico, l'approccio: coinvolte - viste le deleghe - le Segreterie Esteri, Industria e Territorio. Già alle spalle la fase preliminare: la deliberazione dei piani particolareggiati. AASLP al lavoro, affinché siano sottoposti all'esame urbanistico della Commissione Territorio. Mentre quelli di Città e Murata saranno analizzati dall'Ufficio Pianificazione Territoriale. A giugno un altro step significativo, quando la Commissione sarà chiamata ad approvare i piani. E ciò avrà carattere definitivo entro 30 giorni dalla prima lettura, salvo ricorsi. Riconosciuto infatti alle antenne lo status di asset strategico; con conseguente procedura semplificata. Cruciale sarà luglio. Attesa la delibera di assegnazione dei terreni - sui quali insisteranno le antenne - a TIM; che a quel punto potrà attivarsi sul fronte della progettazione, sulla scorta di quanto previsto da una Convenzione siglata in precedenza con la Segreteria Industria e del parere già espresso nel 2016 dalla Commissione Tecnica Scientifica. Nello stesso mese l'Avvocatura dello Stato sarà chiamata a redigere i contratti di concessione d'uso, in parallelo con la preparazione da parte di TIM dei progetti definitivi. Inizio dei lavori, in caso di via libera dell'UPTE, previsto in agosto. Progetto “ambizioso”, riconosce lo stesso Congresso. Finalizzato non solo a colmare il gap di copertura; pure per garantire connettività avanzata: fondamentale per lo sviluppo tecnologico. Proprio sulla transizione digitale insiste il Segretario Fabbri; ritenendola “necessaria anche in fase di esecuzione dell'Accordo UE, che altrimenti – sottolinea – rischierebbe di rimanere almeno in parte inattuato”. Senonché le antenne, a molti, continuano a fare paura. “Priorità assoluta” - riferisce il Governo – è stata posta sulla sicurezza sanitaria. I livelli di irradiazione elettromagnetica – si assicura – saranno mantenuti “estremamente bassi, ben al di sotto dei limiti” italiani ed europei. Previsti controlli quotidiani anche su richiesta dei cittadini. Attenzione anche all'impatto ambientale; con altezze contenute delle antenne e posizionamenti studiati. Per il Paese sarà un “passo decisivo e lungamente atteso” rimarca l'Esecutivo; precisando che l'implementazione delle nuove infrastrutture non comporterà oneri per lo Stato.