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Mafry

30 nov 2017
Mafry
Elisa Massari in arte Mafry nasce e cresce a San Marino; Ha sempre amato cantare, scrivere poesie, racconti e canzoni. All'età di 13 anni le viene regalata una chitarra e questo evento segna il vero punto di partenza del suo percorso artistico. Inizia a suonare la chitarra e a comporre canzoni già all'età di 14 anni: con uno stereo anni 90' a doppia cassetta inizia a registrarsi in cameretta e a sovrincidere voci, cori e altri strumenti per ottenere rudimentali arrangiamenti dei suoi brani. Molti restano incompiuti, altri prendono forma di canzoni vere e proprie. All'età di 14 anni mette su la sua prima rockband "Valium 2", poi rinominata "Pulser", con i fratelli Fabio e Luca Partisani, con una serie di brani inediti. Dopo un paio d'anni il gruppo si scioglie ed Elisa crea una nuova band "Whirling and Divine" con nuovi componenti, che dura anche questa circa un anno e mezzo. Ne forma un'altra ancora "Silent Enemy" ritornando alla formazione originale con i fratelli Partisani, con la quale registra un EP di 6 pezzi, ma anche questa band si scioglierà nel giro di un paio d'anni. Dai 20 ai 23 anni c'è una battuta d'arresto, Elisa inizia a sperimentarsi in un nuovo genere, l'hip hop, che le darà nuovi strumenti e input per poi tornare alla ribalta nel 2008 con un progetto solista; Mafry's Project: voce e chitarra. Brani abbozzati e senza testo: l'improvvisazione e il grammelot (tecnica teatrale che vede l'utilizzo di fonemi e suoni con la finalità di imitare una lingua) sono le fondamenta del progetto. Nel corso degli anni questo progetto rimane in piedi facilmente proprio perché non vede coinvolte altre persone e inizia a prendere una forma meno improvvisata, con la stesura di brani finiti, sia in italiano che in inglese. Nel contempo però non si sente completamente appagata dalla dimensione acustica, per cui affianca al progetto solista anche altri progetti di natura più rock: Mafry and the Gonzos, What's a Bazza, MiniMale, Elu, Moodfixers. Alla fine del 2013 Elisa decide di lasciare tutto e partire per un viaggio in Sud America, dove avrà l'occasione di suonare con tantissimi artisti, improvvisando con chiunque incontri nel suo tragitto; dopo pochi mesi di viaggio incontra a Salta due musicisti argentini Marco Senno e Juliàn Gak, diventati per lei come dei fratelli, che suonano uno strumento sconosciuto e dal suono angelico, adirittura mistico: il Quimelod. Inizia così questo nuovo connubio tra Mafry e SuBa, (quimelod, cajon peruviano, e voce), anche questo basato sull’improvvisazione, che durerà svariati mesi. Ritornata in patria continua la sua avventura come artista di strada/ viaggiatrice, suonando in Italia, Spagna e Portogallo, per poi ripartire verso il Sud America con un nuovo strumento tra le mani: l'Autoharp. Un viaggio che è durato un anno, in cui ha avuto l'opportunità di suonare nelle strade affollate di turisti e nei migliori locali di Valparaìso, San Pedro de Atacama, Iquique, Arica (Cile), Buenos Aires, Mendoza e San Rafael (Argentina), Arequipa, Puno e Lima (Perù). Tanti inputs e collaborazioni interessanti, ma ce n’è solo una che ha resistito al tempo e allo spazio: quella con Luca Partisani, suo migliore amico nonché grande musicista e compositore; Sicuramente si può definire il connubio più costante, proficuo e felice di tutta la sua vita. Iniziarono a suonare insieme nel '97 e, ad oggi 2017, ancora proseguono la loro collaborazione artistica con il progetto ELU.

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