
Undici anni fa l'avevano annunciato come pesce d'aprile, stavolta diventa realtà. Il Tour de France ha modificato il circuito finale della tappa conclusiva, quella con partenza da Mante-La-Ville e arrivo sugli Champs-Élysées, per includere tre salite e passare da Montmartre, il punto più alto di Parigi, con l'ascesa attraverso Rue Lepic e un passaggio attraverso la basilica del Sacro cuore. Da lì mancheranno solo 6 km alla conclusione, perciò è possibile che l'arrivo che tutti sono abituati a vedere dal 1975, con volata di gruppo e passerella con tanto di brindisi per la Maglia gialla, non si verifichi, lasciando spazio agli specialisti delle classiche di primavera invece che ai velocisti.
Gli Champs-Élysées furono scelti come arrivo per la tappa finale cinquant'anni fa, dopo che il traguardo era stato ospitato dal Parco del Principi, prima, e dal Velodromo Cipale, poi. Primo a vincere qui fu Walter Fodefroot, mentre Bernard Thévenet conquistava il Tour, mettendo fine al regno di Eddy Merckx. Solo lo scorso anno non si finì a Parigi, ma a Nizza, visto che la capitale, di lì a poco, avrebbe ospitato le Olimpiadi. Il successo di pubblico per il passaggio dei ciclisti a Montmartre, durante la prova olimpica, ha indotto gli organizzatori a inserirlo anche nel tracciato del Tour, celebrando in maniera speciale il cinquantenario del primo traguardo posto sugli Champs-Élysées. Un arrivo che è subito diventato il tempio dei velocisti, con Mark Cavendish che detiene il record di vittorie: quattro, consecutive, dal 2009 al 12.