
Il Tour de France si apre a Lille tra vento forte, ventagli, giochi di classifica e ritiri eccellenti, nonché con la realizzazione di un sogno per Jasper Philipsen. Il belga vince nettamente in volata su Girmay e Waerenskjold e ottiene, oltre al 10° successo alla Grand Boucle, la prima maglia gialla della sua carriera. Lanciato dal compagno van der Poel, s'impone senza troppi rischi, prendendosi con largo anticipo un margine incolmabile per gli inseguitori alle sue spalle.
Il 5° posto di Matteo Trentin è una misera consolazione per il ciclismo italiano che perde subito uno dei suoi uomini di punta, Filippo Ganna. Il piemontese cade a 130 km dalla conclusione, si rialza e rientra in gruppo, salvo poi arrendersi ai -70 a causa di una dolorosa concussione alla schiena. Il Tour perde un potenziale cacciatore di tappe e assiste alle prime scaramucce tattiche in ottica generale.
Perché, pur essendo frazione per velocisti, la Lille-Lille ha dato da fare anche agli uomini da classifica, complici raffiche di vento da anche 30/40 all'ora: così, ai -17 dal traguardo, la Visma di Vingegaard tira fuori il ventaglio che spezza il gruppo. Pogacar non ci casca e tiene la scia del rivale, Roglic ed Evenepoel invece non riescono a prendere le contromisure e il loro Tour, così come quello dell'azzurro Milan, comincia con 39” di ritardo dalle due stelle.