
Come da tradizione, l'anno ciclistico si apre con i Mondiali di ciclocross e, come da tradizione, comincia con un oro di Mathieu Van Der Poel. In Francia, l'Olandese volante conquista il sesto titolo consecutivo, prolungando un dominio che va avanti dal 2019, nonché settimo della propria carriera. Ed è anche un titolo da record, perché, grazie al successo di Liéven, Van der Poel eguaglia il primato di ori mondiali di ciclocross che appartiene a Eric De Vlaeminck. Alle sue spalle finisce ancora una volta Wout Van Aert, in un duello però mai cominciato, in quanto il belga è scattato dalla 40° posizione di partenza, avendo pochi punti in Coppa del mondo, e ha dovuto sgomitare nel gruppo per risalire.
Van der Poel scappa subito e dopo due giri è già in fuga per la vittoria, senza nessuno a contrastarlo. In altrettante tornate, Van Aert si rifà sotto, inserendosi nella lotta per il podio. Davanti, l'olandese gestisce vantaggio e fatica, chiudendo la gara in solitaria, con le braccia al cielo. Dietro, il belga risale fino alla seconda posizione e termina a 45 secondi di distacco. Terzo è il suo connazionale Thibaut Nys.
Se nella divisione élite è un dominio di olandesi e belgi, che monopolizzano la top 10, negli under 23 è l'Italia a sbaragliare la concorrenza, prendendosi oro e bronzo con Mattia Agostinacchio e Filippo Grigolini. Partito con il numero 2, Agostinacchio è da subito in lotta per la vittoria, tuttavia la corsa si rivela assai ardua e soprattutto una gara non solo a chi è più veloce, ma anche a chi rimane in sella più a lungo. Grigolini riemerge a competizione in corso, superando pure il connazionale per un breve tratto, che però si ricompone dopo alcune cadute, mette tutti dietro e prende il largo, chiudendo con 12 secondi di vantaggio sul francese Soren Bruyere Jourmard. Terzo è l'altro azzurro, a mezzo minuto. Un grande risultato per due giovani ragazzi, una bellissima speranza per il futuro del ciclocross italiano.