
Dopo l'ottima prova all'Asian Cup con la nazionale under 17 del Tajikistan e la qualificazione ai mondiali di categoria, Marco Ragini è tornato a San Marino:
"Abbiamo centrato, vincendo il nostro girone, le qualificazioni alla Asian Cup a novembre e quello è stato il primo miracolo. Poi successivamente, essendoci qualificati per la Coppa d'Asia, abbiamo fatto il nostro ruolo, non da sparring partner, ma da protagonisti, perché abbiamo vinto il nostro girone. Questo ci ha permesso di qualificarci ai mondiali che si svolgeranno a novembre in Qatar".
Marco, è stato anche, permettimi di dirlo, clamoroso il rientro in patria, perché abbiamo visto immagini incredibili. Sembrava, onestamente, aveste vinto voi l'Asian Cup.
"Quando siamo arrivati all'aeroporto di Dushanbe, siamo stati accolti in un modo incredibile da tutte le autorità, dalle massime autorità. Poi successivamente, appena usciti fuori dall'aeroporto, c'erano 3.000 persone ad aspettarci, ad acclamarci. Per me è stata un'esperienza, ripeto, tuttora, mentre la sto raccontando, ho i brividi, perché non me lo aspettavo. Poi, come hai detto tu, il nostro obiettivo era quello di centrare la qualificazione e questo l'abbiamo fatto ampiamente, perché abbiamo vinto il nostro gruppo davanti alla Corea del Nord, davanti all'Oman e davanti all'Iran".
È bello comunque sempre pensare che tu parti da un piccolo paese come San Marino ed esporti un po' anche la nazione del Titano.
"Questa è una cosa che a me fa tantissimo piacere, perché mi fa molto onore. Trovarsi in uno stadio in Arabia Saudita e vedere qualcuno del Tajikistan con la bandiera di San Marino in onore mio è stata una cosa bellissima".