
"È stata una gara molto bella in due giorni, ho fatto 118. Diciamo che la prima serie è stata quella più dura, ho fatto 3 zeri nei primi 6 piattelli. Ho detto oddio, aspetta, perché comunque la prima gara dell'anno la tensione la senti. Andavo a fare anche le garette nel fine settimana, ma non è mai come la gara internazionale. E quindi ho fatto 22 la prima serie e poi 24, 24, 24, 24, che mi ha portato diretto in finale. Ho fatto solo lo shoot off per la posizione, basta".
Era la prima gara dell'anno, ma non c'é tempo di mettere a posto tante cose, perché c'è già Andorra che è dopodomani, giusto?
"Sì, esatto, è dopodomani. Infatti giovedì ci alleniamo. Quindi dai, abbiamo giusto un giorno oggi e domani di riposo e poi giovedì torniamo in pedana".
Però ti senti bene, hai avuto risposte positive, medaglia a parte?
"No, no, le risposte sono molto positive, anche in gara sono molto contenta. La finale è finale e quindi sappiamo lì come ci si gioca. Però dai, adesso come sempre un piattello alla volta e mettiamo a posto quelle due cosine che abbiamo visto, riguardando anche il Mixed. Con il Mixed forse abbiamo capito che cosa è stato sbagliato durante la finale".
Che inverno è stato? Perché è stata la tua prima gara di Coppa del Mondo, la terza prova, ma la tua prima gara, vero?
"Sì, è stato un inverno lungo, anche perché poi mi sono operata la mano e quindi sono stato un mese completamente ferma, dove scalpitavo. Scalpitavo veramente e la paura di non riuscire più a tornare come prima, perché sai comunque blocchi la mano destra, la mano che tira il letto, la mano no. E invece la riabilitazione, la fisioterapia, la preparazione in palestra e poi tornando sul campo direi che è andata benissimo".