OSLA, USOT e USC rifiutano l’incontro per definire la nuova scontistica SMAC continuando a contestare la nuova riforma fiscale che impone a tutti contribuenti di dichiarare i propri redditi, usando argomentazioni strumentali per fare saltare il circuito degli sconti Smac con l’obiettivo vero di abbattere la certificazione fiscale e degli incassi.
E’ giunta tramite fax il 9 marzo la comunicazione di OSLA USC e USOT di non volere partecipare alla riunione convocata per oggi 13 marzo con tutte le categorie economiche, avente ad oggetto il nuovo sistema di scontistica Smac. La riunione si è regolarmente tenuta con la partecipazione di ANIS e UNAS.
Nella comunicazione OSLA, USC e USOT, indicano quale motivazione di non partecipazione alla riunione “la scelta di dare alla carta sconti nuove funzionalità, come la certificazione delle spese deducibili e dei ricavi degli operatori, si sta dimostrando una scelta sbagliata che, come ampiamente illustrato nei numerosi incontri a riguardo, non solo crea problemi a operatori e clienti, ma sta creando una disaffezione da ambo le parti”.
Alla luce di questa presa di pozione si evidenzia come i vertici di queste categorie economiche dimostrino una grave mancanza di accettazione delle regole che la comunità si è data attraverso una legge dello Stato, ossia l’approvazione di una riforma fiscale che ha voluto affermare un nuovo patto sociale basato sul principio dell’equità: ossia di contribuire in base al reddito percepito, nell’ottica di mantenere bassa la tassazione (1/3 della media europea) per tutti e di garantirsi le risorse per mantenere uno stato sociale ampio al quale i cittadini sammarinesi non vogliono rinunciare.
Pare infatti essere questo il vero nodo, ormai non più camuffabile, che anima la protesta di una parte degli operatori economici ed interpretato con azioni ed atteggiamenti discutibili, al limite della correttezza delle relazioni istituzionali, dai vertici di OSLA, USC e USOT che, ci rendiamo conto, rappresentano solo una parte non maggioritaria degli operatori, mentre contemporaneamente registriamo diffusi comportamenti corretti e collaborativi da parte degli esercenti.
Nel corso dell’ultimo anno, il dialogo con le categorie è stato sempre aperto e fattivo, le segnalazioni e le problematiche di implementazione del sistema sono state tutte affrontate, a volte più velocemente, a volte meno anche a causa della complessità degli elementi in gioco, ma sempre c’è stato ascolto e atteggiamento propositivo, così come sempre c’è stata chiarezza sul fatto che il principio fondante della Riforma non era in discussione.
E’ opportuno altresì rammentare che nel corso del 2013, anno di elaborazione della riforma, costanti e continuativi sono stati i tavoli di confronto con i vertici delle associazioni, senza registrare prese di posizione di tale portata.
E’ evidente che la nuova legge porti con sé un cambio importante nella gestione delle attività economiche, con un prima nel quale non vi erano sistemi pregnanti di controllo e un dopo nel quale entrano in gioco meccanismi oggettivi di rilevazione. L’anno transitorio 2014, al di là degli adeguamenti tecnici del sistema POS Smac, aveva anche la funzione di agevolare e accompagnare questo passaggio.
In merito al circuito Smac scontistica, è fuorviante e non corretto affermare che viene danneggiato dal circuito fiscale. Il secondo ha solo una funzione di tracciatura della spesa/incasso, il primo è uno strumento di politica commerciale al quale aderiscono gli operatori su base volontaria e che ritengono utile ridurre i prezzi in favore del cliente con il contributo dello Stato.
La Smac scontistica, infatti, svolge un ruolo calmieratore dei prezzi, grazie al contributo economico dello Stato che nel 2014 è stato di oltre 8 milioni di euro. La sfida per tutto il sistema è quella di orientarsi verso una competitività dei prezzi in un contesto di concorrenza.
Oggi, al tavolo con ANIS e UNAS, è stata discussa in maniera organica la proposta sulla nuova scontistica già presentata a metà gennaio 2015 a tutte le categorie. Tale proposta rende più flessibile la politica dei prezzi dell’operatore prevedendo l’eliminazione dello sconto rigidamente legato alla categoria merceologica di appartenenza, introducendo 5 fasce di sconto da un minimo del 2% ad un massimo del 10% su scelta dell’esercente indipendentemente, appunto, dalla categoria merceologica di appartenenza. Più alto sarà lo sconto offerto tramite la ricarica, più alta sarà la percentuale di partecipazione dello Stato al fine di generare un effetto virtuoso nella competitività dei prezzi.
Per promuovere il circuito scontistica, verrà prodotta una APP che consentirà al consumatore di visionare in base alla propria posizione geografica (geolocalizzazione) i negozi aderenti alla Smac scontistica presenti nelle vicinanze. Si ritiene che tale approccio sia costruttivo e proiettato verso un sistema vantaggioso sia per il consumatore che per l’operatore economico.
Rispetto alle svariate argomentazioni, di volta in volta lanciate e abbondantemente amplificate attraverso gli organi di informazione, da parte di OSLA USC USOT, si ritiene che anziché concentrarsi sulla battaglia contro un nuovo patto sociale basato sulla trasparenza e l’equità sociale, sarebbe più utile l’apertura di un ragionamento serio sulle problematiche di competitività dell’offerta commerciale sammarinese.
In quest’ottica, la Segreteria di Stato Finanze è sempre aperta a creare un tavolo serio di confronto su questi temi e la linea intrapresa su una scontistica flessibile dimostra l’intenzione di intervenire con concrete politiche di sostegno dei consumi, in un contesto di maggiore competitività di cui i primi a beneficiari sono gli stessi operatori.
E’ giunta tramite fax il 9 marzo la comunicazione di OSLA USC e USOT di non volere partecipare alla riunione convocata per oggi 13 marzo con tutte le categorie economiche, avente ad oggetto il nuovo sistema di scontistica Smac. La riunione si è regolarmente tenuta con la partecipazione di ANIS e UNAS.
Nella comunicazione OSLA, USC e USOT, indicano quale motivazione di non partecipazione alla riunione “la scelta di dare alla carta sconti nuove funzionalità, come la certificazione delle spese deducibili e dei ricavi degli operatori, si sta dimostrando una scelta sbagliata che, come ampiamente illustrato nei numerosi incontri a riguardo, non solo crea problemi a operatori e clienti, ma sta creando una disaffezione da ambo le parti”.
Alla luce di questa presa di pozione si evidenzia come i vertici di queste categorie economiche dimostrino una grave mancanza di accettazione delle regole che la comunità si è data attraverso una legge dello Stato, ossia l’approvazione di una riforma fiscale che ha voluto affermare un nuovo patto sociale basato sul principio dell’equità: ossia di contribuire in base al reddito percepito, nell’ottica di mantenere bassa la tassazione (1/3 della media europea) per tutti e di garantirsi le risorse per mantenere uno stato sociale ampio al quale i cittadini sammarinesi non vogliono rinunciare.
Pare infatti essere questo il vero nodo, ormai non più camuffabile, che anima la protesta di una parte degli operatori economici ed interpretato con azioni ed atteggiamenti discutibili, al limite della correttezza delle relazioni istituzionali, dai vertici di OSLA, USC e USOT che, ci rendiamo conto, rappresentano solo una parte non maggioritaria degli operatori, mentre contemporaneamente registriamo diffusi comportamenti corretti e collaborativi da parte degli esercenti.
Nel corso dell’ultimo anno, il dialogo con le categorie è stato sempre aperto e fattivo, le segnalazioni e le problematiche di implementazione del sistema sono state tutte affrontate, a volte più velocemente, a volte meno anche a causa della complessità degli elementi in gioco, ma sempre c’è stato ascolto e atteggiamento propositivo, così come sempre c’è stata chiarezza sul fatto che il principio fondante della Riforma non era in discussione.
E’ opportuno altresì rammentare che nel corso del 2013, anno di elaborazione della riforma, costanti e continuativi sono stati i tavoli di confronto con i vertici delle associazioni, senza registrare prese di posizione di tale portata.
E’ evidente che la nuova legge porti con sé un cambio importante nella gestione delle attività economiche, con un prima nel quale non vi erano sistemi pregnanti di controllo e un dopo nel quale entrano in gioco meccanismi oggettivi di rilevazione. L’anno transitorio 2014, al di là degli adeguamenti tecnici del sistema POS Smac, aveva anche la funzione di agevolare e accompagnare questo passaggio.
In merito al circuito Smac scontistica, è fuorviante e non corretto affermare che viene danneggiato dal circuito fiscale. Il secondo ha solo una funzione di tracciatura della spesa/incasso, il primo è uno strumento di politica commerciale al quale aderiscono gli operatori su base volontaria e che ritengono utile ridurre i prezzi in favore del cliente con il contributo dello Stato.
La Smac scontistica, infatti, svolge un ruolo calmieratore dei prezzi, grazie al contributo economico dello Stato che nel 2014 è stato di oltre 8 milioni di euro. La sfida per tutto il sistema è quella di orientarsi verso una competitività dei prezzi in un contesto di concorrenza.
Oggi, al tavolo con ANIS e UNAS, è stata discussa in maniera organica la proposta sulla nuova scontistica già presentata a metà gennaio 2015 a tutte le categorie. Tale proposta rende più flessibile la politica dei prezzi dell’operatore prevedendo l’eliminazione dello sconto rigidamente legato alla categoria merceologica di appartenenza, introducendo 5 fasce di sconto da un minimo del 2% ad un massimo del 10% su scelta dell’esercente indipendentemente, appunto, dalla categoria merceologica di appartenenza. Più alto sarà lo sconto offerto tramite la ricarica, più alta sarà la percentuale di partecipazione dello Stato al fine di generare un effetto virtuoso nella competitività dei prezzi.
Per promuovere il circuito scontistica, verrà prodotta una APP che consentirà al consumatore di visionare in base alla propria posizione geografica (geolocalizzazione) i negozi aderenti alla Smac scontistica presenti nelle vicinanze. Si ritiene che tale approccio sia costruttivo e proiettato verso un sistema vantaggioso sia per il consumatore che per l’operatore economico.
Rispetto alle svariate argomentazioni, di volta in volta lanciate e abbondantemente amplificate attraverso gli organi di informazione, da parte di OSLA USC USOT, si ritiene che anziché concentrarsi sulla battaglia contro un nuovo patto sociale basato sulla trasparenza e l’equità sociale, sarebbe più utile l’apertura di un ragionamento serio sulle problematiche di competitività dell’offerta commerciale sammarinese.
In quest’ottica, la Segreteria di Stato Finanze è sempre aperta a creare un tavolo serio di confronto su questi temi e la linea intrapresa su una scontistica flessibile dimostra l’intenzione di intervenire con concrete politiche di sostegno dei consumi, in un contesto di maggiore competitività di cui i primi a beneficiari sono gli stessi operatori.
Riproduzione riservata ©