Il Dipartimento della Funzione Pubblica, in merito agli articoli pubblicati su La Informazione in data 20 e 21 aprile 2015, intende precisare che molte informazioni date non corrispondono alla verità.
A tal proposito, desidera cogliere l’occasione per illustrare il reale stato delle cose insieme alle nuove modalità introdotte dal Dipartimento per la gestione degli appalti di diversi servizi di manutenzione afferenti alla Pubblica Amministrazione. Modalità che – afferma il Direttore del Dipartimento, Marco Tassitano - nel garantire la continuità e la qualità dei servizi nell’interesse della cittadinanza, sono improntate a criteri di maggiore efficienza ed economicità.
Il Dipartimento, infatti, sta cambiando la metodologia finora in uso di concessione dei contratti di manutenzione a spot, basati per lo più su rinnovi automatici affidati al fornitore abituale, introducendo il sistema delle gare di appalto, basate su criteri trasparenti e sul concetto di vantaggio economico per l’Ente Pubblico in sostituzione di quello del minor costo, intendendo con questo che il miglior prezzo sia riferito al miglior servizio possibile. Il criterio è stato seguito anche per altre gare d’appalto come quelle per i beni di consumo e cancelleria, per il vestiario, per gli arredi, etc.
E’ quindi riduttivo – spiega ancora l’ing. Tassitano - considerare la spending review solo come un intervento di riduzione dei costi, determinato dalla riduzione dei servizi. E’ esattamente il contrario: si tratta di mantenere i servizi ottimizzandone i contenuti e l’efficienza nel tempo, spesso ottenendo qualità più elevata, ma razionalizzando al contempo l’aspetto economico, quindi contenendo il più possibile i costi. Tale obiettivo è raggiungibile solo con la centralizzazione gestionale, la programmazione sistemica e con una visione oggettiva e completa dei blocchi di spesa e delle caratteristiche di ognuno; ecco perché, in via propedeutica, è stata eseguita una mappatura di tutti gli impianti presenti negli edifici pubblici con le relative specifiche tecniche. Una rilevazione mai eseguita in precedenza, che ha riguardato, oltre agli impianti di sollevamento, anche ad es. quelli di sicurezza ed antincendio.
Nel caso degli impianti di sollevamento, per arrivare a un punto di partenza unificato di tutti i contratti in essere, si sono volute allineare le diverse singole scadenze al 31/12/2014; per poi ripartire con gare di appalto formulate con i nuovi criteri. Ma, per garantire la prosecuzione dei servizi, si sono informate le ditte interessate che i contratti erano prorogati fino a espletamento delle procedure di appalto e comunque fino al 30 giugno 2015, come deliberato dal Congresso di Stato. (Si tratta delle delibere n. 8 del 29 dicembre 2014 e n. 12 del 23 marzo 2015).
Quindi, per smentire totalmente quanto riportato negli articoli di cui sopra, nessun impianto della Pubblica Amministrazione è stato privo di contratto di manutenzione anche solo per un’ora.
Nel caso della Ceam Adriatica Servizi S.r.l., che si occupa degli impianti presso la Gendarmeria Brigata di Città, così come degli impianti presso il Centro Naturalistico, Palazzo Begni, la Basilica del Santo, la Direzione del Dipartimento ha inviato la comunicazione di proposta di risoluzione consensuale del contratto in data 4 dicembre 2014 spiegando ovviamente al fornitore la finalità di tale richiesta. Quanto al bando di gara per la manutenzione degli impianti di sollevamento (che comprendono oltre agli ascensori anche i montacarichi, i montavivandevivande, etc.) è doveroso precisare che l’emissione risale al 30 marzo scorso e che il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 30 aprile. E’ quindi falso dire che la gara “non è stata ancora bandita”.
A norma di legge, i sopralluoghi per la manutenzione degli impianti vengono effettuati ogni semestre, quindi 2 volte l’anno, fatta salva qualsiasi chiamata per segnalazione guasti e disservizi da parte di chi ha in uso l’impianto stesso, nel qual caso è previsto un intervento immediato di riparazione. E’ possibile che qualche ufficio abbia tardato a chiamare i tecnici in presenza di un guasto ed abbia provveduto in buona fede ad avvisare gli utenti forse in modo un po’ maldestro, generando contrappunto.
E’ certo comunque che non si può parlare né di sospensione dei contratti, né di tagli ai servizi per mancanza di risorse. La continuità è stata sempre garantita, pur nel corso di un processo di totale rinnovamento gestionale, mirato ad uniformare criteri e procedure, migliorare le condizioni contrattuali e le forniture di beni e servizi, elevare gli standard qualitativi, ma alle condizioni più vantaggiose per l’Amministrazione Pubblica.
A tal proposito, desidera cogliere l’occasione per illustrare il reale stato delle cose insieme alle nuove modalità introdotte dal Dipartimento per la gestione degli appalti di diversi servizi di manutenzione afferenti alla Pubblica Amministrazione. Modalità che – afferma il Direttore del Dipartimento, Marco Tassitano - nel garantire la continuità e la qualità dei servizi nell’interesse della cittadinanza, sono improntate a criteri di maggiore efficienza ed economicità.
Il Dipartimento, infatti, sta cambiando la metodologia finora in uso di concessione dei contratti di manutenzione a spot, basati per lo più su rinnovi automatici affidati al fornitore abituale, introducendo il sistema delle gare di appalto, basate su criteri trasparenti e sul concetto di vantaggio economico per l’Ente Pubblico in sostituzione di quello del minor costo, intendendo con questo che il miglior prezzo sia riferito al miglior servizio possibile. Il criterio è stato seguito anche per altre gare d’appalto come quelle per i beni di consumo e cancelleria, per il vestiario, per gli arredi, etc.
E’ quindi riduttivo – spiega ancora l’ing. Tassitano - considerare la spending review solo come un intervento di riduzione dei costi, determinato dalla riduzione dei servizi. E’ esattamente il contrario: si tratta di mantenere i servizi ottimizzandone i contenuti e l’efficienza nel tempo, spesso ottenendo qualità più elevata, ma razionalizzando al contempo l’aspetto economico, quindi contenendo il più possibile i costi. Tale obiettivo è raggiungibile solo con la centralizzazione gestionale, la programmazione sistemica e con una visione oggettiva e completa dei blocchi di spesa e delle caratteristiche di ognuno; ecco perché, in via propedeutica, è stata eseguita una mappatura di tutti gli impianti presenti negli edifici pubblici con le relative specifiche tecniche. Una rilevazione mai eseguita in precedenza, che ha riguardato, oltre agli impianti di sollevamento, anche ad es. quelli di sicurezza ed antincendio.
Nel caso degli impianti di sollevamento, per arrivare a un punto di partenza unificato di tutti i contratti in essere, si sono volute allineare le diverse singole scadenze al 31/12/2014; per poi ripartire con gare di appalto formulate con i nuovi criteri. Ma, per garantire la prosecuzione dei servizi, si sono informate le ditte interessate che i contratti erano prorogati fino a espletamento delle procedure di appalto e comunque fino al 30 giugno 2015, come deliberato dal Congresso di Stato. (Si tratta delle delibere n. 8 del 29 dicembre 2014 e n. 12 del 23 marzo 2015).
Quindi, per smentire totalmente quanto riportato negli articoli di cui sopra, nessun impianto della Pubblica Amministrazione è stato privo di contratto di manutenzione anche solo per un’ora.
Nel caso della Ceam Adriatica Servizi S.r.l., che si occupa degli impianti presso la Gendarmeria Brigata di Città, così come degli impianti presso il Centro Naturalistico, Palazzo Begni, la Basilica del Santo, la Direzione del Dipartimento ha inviato la comunicazione di proposta di risoluzione consensuale del contratto in data 4 dicembre 2014 spiegando ovviamente al fornitore la finalità di tale richiesta. Quanto al bando di gara per la manutenzione degli impianti di sollevamento (che comprendono oltre agli ascensori anche i montacarichi, i montavivandevivande, etc.) è doveroso precisare che l’emissione risale al 30 marzo scorso e che il termine per la presentazione delle offerte è fissato al 30 aprile. E’ quindi falso dire che la gara “non è stata ancora bandita”.
A norma di legge, i sopralluoghi per la manutenzione degli impianti vengono effettuati ogni semestre, quindi 2 volte l’anno, fatta salva qualsiasi chiamata per segnalazione guasti e disservizi da parte di chi ha in uso l’impianto stesso, nel qual caso è previsto un intervento immediato di riparazione. E’ possibile che qualche ufficio abbia tardato a chiamare i tecnici in presenza di un guasto ed abbia provveduto in buona fede ad avvisare gli utenti forse in modo un po’ maldestro, generando contrappunto.
E’ certo comunque che non si può parlare né di sospensione dei contratti, né di tagli ai servizi per mancanza di risorse. La continuità è stata sempre garantita, pur nel corso di un processo di totale rinnovamento gestionale, mirato ad uniformare criteri e procedure, migliorare le condizioni contrattuali e le forniture di beni e servizi, elevare gli standard qualitativi, ma alle condizioni più vantaggiose per l’Amministrazione Pubblica.
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