Da quanto si apprende dalla stampa nelle migliaia di pagine allegate al rinvio a giudizio sul “conto Mazzini”, emergerebbero nuovi elementi sul bonifico BCSM.
Una brutta storia sulla quale Unione per la Repubblica intervenne molte volte rimbalzata dal muro di gomma di Governo – Banca Centrale – maggioranza, nella scorsa e odierna legislatura.
Ora diventano pubblici elementi che confermano quanto UPR ha sempre sostenuto: il bonifico non fu fatto per caso, ma rientrava nella logica di precisi rapporti fra politici sammarinesi e italiani, in cui la dirigenza BCSM fu parte “attiva”.
Ora forse è chiaro perché un esponente di Governo ha sempre eretto barriere protettive su BCSM, mostrando scomposte reazioni ad ogni osservazione mossa ai dirigenti dell’Autorità di vigilanza.
Inizia ad avere un senso anche l’atteggiamento tenuto durante l’ultima seduta segreta del Consiglio Grande e Generale sul tema banche e la difesa “coram populo” sull’operato di BCSM sempre da parte del Governo, durante una recente conferenza stampa.
UPR non ha posizioni preconcette sull’autonomia di Banca Centrale, ma quanto emerge su più fatti con sempre maggiore evidenza, pone alcuni seri interrogativi:
· Per quale logica fu nominato Sergio Gemma commissario di BCSM?
· Quali erano gli interessi dietro il bonifico BCSM?
· Perché un membro di Governo ha sollecitato BCSM ad autorizzare un atto che violò un disposto dalla stessa BCSM?
· Il Presidente, il Consiglio Direttivo, i membri del Coordinamento della Vigilanza di BCSM erano a conoscenza dei retroscena sul bonifico?
· Perché il Governo ha sempre taciuto su quanto poi dichiarato da Antonio Gumina ai Magistrati?
· Perché Antonio Gumina fu scelto dal Governo come Commissario Straordinario per il recupero crediti?
A ciò aggiungiamo l’imbarazzante vicenda dell’audizione dei vertici di BCSM, nel 2012, completamente stravolta da quanto emerge oggi negli atti giudiziari.
A dire il vero UPR aveva già anticipato qualcosa da atti giudiziari questa volta italiani, citati durante una seduta del Consiglio Grande e Generale, ascoltati da un silente imbarazzo della maggioranza e un comprensibile nervosismo del Governo
In un Paese normale visto che quanto accaduto coinvolge Governo e Banca Centrale, qualcosa dovrebbe accadere, non perché lo chiede UPR, ma perché è nell’ordine naturale delle cose.
UPR ritiene debba essere fatta definitiva chiarezza restituendo autorevolezza e credibilità alle Istituzioni poiché i fatti citati hanno avuto come protagonisti persone che rivestono tuttora ruoli di primaria importanza nel nostro Stato.
San Marino, 8 giugno 2015
Una brutta storia sulla quale Unione per la Repubblica intervenne molte volte rimbalzata dal muro di gomma di Governo – Banca Centrale – maggioranza, nella scorsa e odierna legislatura.
Ora diventano pubblici elementi che confermano quanto UPR ha sempre sostenuto: il bonifico non fu fatto per caso, ma rientrava nella logica di precisi rapporti fra politici sammarinesi e italiani, in cui la dirigenza BCSM fu parte “attiva”.
Ora forse è chiaro perché un esponente di Governo ha sempre eretto barriere protettive su BCSM, mostrando scomposte reazioni ad ogni osservazione mossa ai dirigenti dell’Autorità di vigilanza.
Inizia ad avere un senso anche l’atteggiamento tenuto durante l’ultima seduta segreta del Consiglio Grande e Generale sul tema banche e la difesa “coram populo” sull’operato di BCSM sempre da parte del Governo, durante una recente conferenza stampa.
UPR non ha posizioni preconcette sull’autonomia di Banca Centrale, ma quanto emerge su più fatti con sempre maggiore evidenza, pone alcuni seri interrogativi:
· Per quale logica fu nominato Sergio Gemma commissario di BCSM?
· Quali erano gli interessi dietro il bonifico BCSM?
· Perché un membro di Governo ha sollecitato BCSM ad autorizzare un atto che violò un disposto dalla stessa BCSM?
· Il Presidente, il Consiglio Direttivo, i membri del Coordinamento della Vigilanza di BCSM erano a conoscenza dei retroscena sul bonifico?
· Perché il Governo ha sempre taciuto su quanto poi dichiarato da Antonio Gumina ai Magistrati?
· Perché Antonio Gumina fu scelto dal Governo come Commissario Straordinario per il recupero crediti?
A ciò aggiungiamo l’imbarazzante vicenda dell’audizione dei vertici di BCSM, nel 2012, completamente stravolta da quanto emerge oggi negli atti giudiziari.
A dire il vero UPR aveva già anticipato qualcosa da atti giudiziari questa volta italiani, citati durante una seduta del Consiglio Grande e Generale, ascoltati da un silente imbarazzo della maggioranza e un comprensibile nervosismo del Governo
In un Paese normale visto che quanto accaduto coinvolge Governo e Banca Centrale, qualcosa dovrebbe accadere, non perché lo chiede UPR, ma perché è nell’ordine naturale delle cose.
UPR ritiene debba essere fatta definitiva chiarezza restituendo autorevolezza e credibilità alle Istituzioni poiché i fatti citati hanno avuto come protagonisti persone che rivestono tuttora ruoli di primaria importanza nel nostro Stato.
San Marino, 8 giugno 2015
Riproduzione riservata ©