L’emergere di pericolose distorsioni in ambito politico ed economico - quali quelle evidenziate nella vicenda “Conto Mazzini” – e la sequenza imbarazzante di arresti e di rinvii a giudizio a cui stiamo assistendo, confermano le considerazioni che il PDCS, assieme all’intera Maggioranza, avevano già espresso in sede di verifica: il manifestarsi cioè di “un deterioramento del sistema politico e più in generale del sistema Paese ancora più grave di quello che si poteva immaginare”.
Il PDCS, senza voler anticipare la rilevanza penale di determinati comportamenti, non intende sottrarsi alle responsabilità di avere sottovalutato, o non avere sufficientemente combattuto, quei fenomeni distorsivi che hanno interessato alcuni dei suoi componenti.
Nello stesso tempo, però, il PDCS intende ribadire che la “rivoluzione giudiziaria” e la sempre maggiore efficacia dell’azione del tribunale di San Marino, sono il risultato di una profonda opera di cambiamento portata avanti innanzitutto al proprio interno, già dal 2007, e poi condivisa con le forze della Coalizione - in particolare nell’ultima legislatura - per ridare credibilità alla politica e recuperare l’immagine internazionale della Repubblica, prima ancora che le questioni diventassero competenza della giustizia.
Il Partito Democratico Cristiano Sammarinese sta rinnovando la propria esperienza politica giorno dopo giorno, per contribuire a dare contenuti nuovo all’intera politica. La sua Dirigenza, il suo Gruppo Consigliare, i membri nominati nelle Commissioni ed, in particolare, i responsabili delle Sezioni Locali ne sono la prova più eloquente. Non è un percorso compiuto, ma è innegabile e sta dando i suoi frutti. Forse, proprio per questo, crea difficoltà ad alcuni e trova molti detrattori.
La scelta di costituirsi parte civile, operata dalla Democrazia Cristiana, per fare maggiore chiarezza sulle responsabilità dell’operato dei propri membri, alcuni dei quali hanno ricoperto ruoli di primo piano al Governo fino alla passata legislatura, va nella direzione di tracciare un solco definitivo rispetto ad un modo distorto di operare, e confermare il percorso di rinnovamento intrapreso da questa Dirigenza e giunto ai giorni nostri.
Il PDCS, pertanto, rigetta con forza la strumentalizzazione politica compiuta da parte dell’Opposizione sugli organi di informazione in questi giorni, usando ogni mezzo possibile per delegittimare l’azione del Partito e della Maggioranza che, senza trionfalismi e senza nascondere quanto ancora resta da fare, hanno costruito oggi le condizioni per una ripresa e un rilancio della vita economica e sociale del nostro Paese.
La Democrazia Cristiana si sente mobilitata a sostenere e a promuovere ancora maggiormente quest’opera di trasformazione, in un contatto diretto con i propri aderenti e con tutta la popolazione affinché, in un momento di smarrimento e di delusione come quello che il Paese sta attraversando, non prevalgano la frammentazione e il disfattismo ma, al contrario, l’unità e la determinazione.
Il PDCS, senza voler anticipare la rilevanza penale di determinati comportamenti, non intende sottrarsi alle responsabilità di avere sottovalutato, o non avere sufficientemente combattuto, quei fenomeni distorsivi che hanno interessato alcuni dei suoi componenti.
Nello stesso tempo, però, il PDCS intende ribadire che la “rivoluzione giudiziaria” e la sempre maggiore efficacia dell’azione del tribunale di San Marino, sono il risultato di una profonda opera di cambiamento portata avanti innanzitutto al proprio interno, già dal 2007, e poi condivisa con le forze della Coalizione - in particolare nell’ultima legislatura - per ridare credibilità alla politica e recuperare l’immagine internazionale della Repubblica, prima ancora che le questioni diventassero competenza della giustizia.
Il Partito Democratico Cristiano Sammarinese sta rinnovando la propria esperienza politica giorno dopo giorno, per contribuire a dare contenuti nuovo all’intera politica. La sua Dirigenza, il suo Gruppo Consigliare, i membri nominati nelle Commissioni ed, in particolare, i responsabili delle Sezioni Locali ne sono la prova più eloquente. Non è un percorso compiuto, ma è innegabile e sta dando i suoi frutti. Forse, proprio per questo, crea difficoltà ad alcuni e trova molti detrattori.
La scelta di costituirsi parte civile, operata dalla Democrazia Cristiana, per fare maggiore chiarezza sulle responsabilità dell’operato dei propri membri, alcuni dei quali hanno ricoperto ruoli di primo piano al Governo fino alla passata legislatura, va nella direzione di tracciare un solco definitivo rispetto ad un modo distorto di operare, e confermare il percorso di rinnovamento intrapreso da questa Dirigenza e giunto ai giorni nostri.
Il PDCS, pertanto, rigetta con forza la strumentalizzazione politica compiuta da parte dell’Opposizione sugli organi di informazione in questi giorni, usando ogni mezzo possibile per delegittimare l’azione del Partito e della Maggioranza che, senza trionfalismi e senza nascondere quanto ancora resta da fare, hanno costruito oggi le condizioni per una ripresa e un rilancio della vita economica e sociale del nostro Paese.
La Democrazia Cristiana si sente mobilitata a sostenere e a promuovere ancora maggiormente quest’opera di trasformazione, in un contatto diretto con i propri aderenti e con tutta la popolazione affinché, in un momento di smarrimento e di delusione come quello che il Paese sta attraversando, non prevalgano la frammentazione e il disfattismo ma, al contrario, l’unità e la determinazione.
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