La legislatura è finita, nessun disegno politico tiene insieme un governo. che se non cade nonostante gli ennesimi "penultimatum" non è per "responsabilità" ma solo per calcolo e interesse dei singoli figuranti, per la paura di perdere fiumi di voti: dunque ogni Segretario pretende di far approvare qualche sua legge o decreto in tutta furia, per quanto male sia scritto, per quanto favorisca ancora i potenti prima pezzenti, poi arricchiti, ora in rovina ma pur sempre affascinanti per chi è disposto a elemosinare voti in cambio di favori. Fare qualcosa, dopo anni d'immobilismo, per potersi salvare personalmente, con ricette che -si sa- verranno realizzate sempre "domani".
E non pensate che in Consiglio ci siano gli uomini e le donne migliori del paese: c'è chi si fa meno scrupoli, quelli di bocca buona che intercettano il voto di qualche lobby per sopravvivere.
In questo contesto le "analisi" politiche in salsa sammarinese sono spesso deludenti: è più il "sentimento" della ragione a dar fiato alle trombe, si tratta spesso di sproloqui con cui, parlando alla pancia della gente e per slogan, il bue dà del cornuto all'asino.
La "riunificazione delle sinistre" che si realizza ogni 4-5 anni, per sfaldarsi alla legislatura successiva, è un risibile film già visto che per realizzarsi deve allearsi con i neo-oligarchi; le ammucchiate da una parte come dall'altra mirano a calcolare i voti "tanto all'etto", e si "salva" qualcuno non perché lo si stima ma perché meno peggio degli altri.
RETE, che non è nata per proporre alla cittadinanza di votare i meno peggio, ma per isolare tutti i responsabili (da una parte e dall'altra), non può certo allearcisi con i "meno peggio": contrastando l'intero sistema di gestione oligarchico e parassitario che ci ritroviamo, deve venire in qualche modo squalificata dai suoi avversari. "Quelli del no", "Quelli puri che non trovano fondamenti per alleanze", "quelli che non hanno idee".
C'è però qualcosa che manca: certo che RETE dice di no alla DC come al PSD, ad AP come agli UpR, al PS come a tanti altri. Ed è "con loro" che non trova né cerca alleanze! Crede inoltre che finché ogni nuovo gruppo in Consiglio si asservirà, in un paio di anni, all'idea di allearsi con chi dovrebbe (e aveva promesso di) combattere, sempre maggiore sarà il senso di abbandono e di presa per i fondelli vissuto dalla popolazione. Quanto alle idee, inutile proporle a chi le decisioni le prende altrove, a chi vota "come indicato" dal capo, se non per mettersi sterilmente in vetrina. Inutile depositare leggi che il governo non porta mai in aula: meglio limitare i danni correggendo le loro di leggi e smascherando le porcate più indigeste, attendere di sostituirli e realizzare ciò che loro non vogliono: un paese normale, non al servizio di qualche potente né che si senta in dovere di essere parassitario al circondario per sopravvivere dignitosamente.
Fin qui nulla di nuovo, solo la volontà di lasciarsi alle spalle ciò che non ha ragione di venir ravvivato. Ma qualcosa di nuovo c'è: un gruppo di persone che ha detto sì ad un'idea di paese più democratica combattendo il sistema e le sue collusioni negli ultimi referendum, vincendo 3 referendum e moralmente il quarto contro tutta la politica, molta informazione, tante associazioni istituzionalizzate.
C'è chi quel gruppo di persone perbene è riuscito a valorizzarlo in un contenitore, il Movimento Democratico San Marino Insieme, col quale abbiamo già collaborato e col quale siamo pronti a creare l'unico progetto politico in grado di svoltare radicalmente, composto da chi non ha timore nell'affrontare e combattere i potentati che governano nascostamente il paese.
Con loro siamo pronti a collaborare, segno che RETE non ha problemi a trovare linee d'intesa con altri gruppi politici: purché non siano parte del teatrino della alleanze di uno con tutti che da troppo tempo inquinano il nostro panorama e ingessano le riforme di cui il paese necessita per non morire, per evitare che le clientele continuino a debito sulle spalle dei nostri figli.
Quindi ogni nuovo gruppo che nasce ci va bene? Assolutamente no! Non ci interessa fare numero ma condividere uno spirito e la consapevolezza delle riforme che ci attendono. Sappiamo che nasceranno altri gruppi, e anche liste civetta necessarie a dare credibilità e portare voti a chi altrimenti subirebbe emorragie elettorali incolmabili.
Faremo di tutto affinché ogni cittadino capisca le trame che dirigono la cattiva politica, e siamo pronti ad accogliere il sostegno della cittadinanza che vorrà davvero svoltare indicandole chi fa gli interessi di chi.
L'alternativa c'è, e per realizzarla non c'è bisogno di svendere il voto dei cittadini a interessi di quartierino o di salvare partiti decotti e politici montati.
Viva la Repubblica, viva la libertà dall'uno come dall'altro. Questo ci insegnano la storia del nostro millenario Stato e le sagge parole del nostro Santo.
E non pensate che in Consiglio ci siano gli uomini e le donne migliori del paese: c'è chi si fa meno scrupoli, quelli di bocca buona che intercettano il voto di qualche lobby per sopravvivere.
In questo contesto le "analisi" politiche in salsa sammarinese sono spesso deludenti: è più il "sentimento" della ragione a dar fiato alle trombe, si tratta spesso di sproloqui con cui, parlando alla pancia della gente e per slogan, il bue dà del cornuto all'asino.
La "riunificazione delle sinistre" che si realizza ogni 4-5 anni, per sfaldarsi alla legislatura successiva, è un risibile film già visto che per realizzarsi deve allearsi con i neo-oligarchi; le ammucchiate da una parte come dall'altra mirano a calcolare i voti "tanto all'etto", e si "salva" qualcuno non perché lo si stima ma perché meno peggio degli altri.
RETE, che non è nata per proporre alla cittadinanza di votare i meno peggio, ma per isolare tutti i responsabili (da una parte e dall'altra), non può certo allearcisi con i "meno peggio": contrastando l'intero sistema di gestione oligarchico e parassitario che ci ritroviamo, deve venire in qualche modo squalificata dai suoi avversari. "Quelli del no", "Quelli puri che non trovano fondamenti per alleanze", "quelli che non hanno idee".
C'è però qualcosa che manca: certo che RETE dice di no alla DC come al PSD, ad AP come agli UpR, al PS come a tanti altri. Ed è "con loro" che non trova né cerca alleanze! Crede inoltre che finché ogni nuovo gruppo in Consiglio si asservirà, in un paio di anni, all'idea di allearsi con chi dovrebbe (e aveva promesso di) combattere, sempre maggiore sarà il senso di abbandono e di presa per i fondelli vissuto dalla popolazione. Quanto alle idee, inutile proporle a chi le decisioni le prende altrove, a chi vota "come indicato" dal capo, se non per mettersi sterilmente in vetrina. Inutile depositare leggi che il governo non porta mai in aula: meglio limitare i danni correggendo le loro di leggi e smascherando le porcate più indigeste, attendere di sostituirli e realizzare ciò che loro non vogliono: un paese normale, non al servizio di qualche potente né che si senta in dovere di essere parassitario al circondario per sopravvivere dignitosamente.
Fin qui nulla di nuovo, solo la volontà di lasciarsi alle spalle ciò che non ha ragione di venir ravvivato. Ma qualcosa di nuovo c'è: un gruppo di persone che ha detto sì ad un'idea di paese più democratica combattendo il sistema e le sue collusioni negli ultimi referendum, vincendo 3 referendum e moralmente il quarto contro tutta la politica, molta informazione, tante associazioni istituzionalizzate.
C'è chi quel gruppo di persone perbene è riuscito a valorizzarlo in un contenitore, il Movimento Democratico San Marino Insieme, col quale abbiamo già collaborato e col quale siamo pronti a creare l'unico progetto politico in grado di svoltare radicalmente, composto da chi non ha timore nell'affrontare e combattere i potentati che governano nascostamente il paese.
Con loro siamo pronti a collaborare, segno che RETE non ha problemi a trovare linee d'intesa con altri gruppi politici: purché non siano parte del teatrino della alleanze di uno con tutti che da troppo tempo inquinano il nostro panorama e ingessano le riforme di cui il paese necessita per non morire, per evitare che le clientele continuino a debito sulle spalle dei nostri figli.
Quindi ogni nuovo gruppo che nasce ci va bene? Assolutamente no! Non ci interessa fare numero ma condividere uno spirito e la consapevolezza delle riforme che ci attendono. Sappiamo che nasceranno altri gruppi, e anche liste civetta necessarie a dare credibilità e portare voti a chi altrimenti subirebbe emorragie elettorali incolmabili.
Faremo di tutto affinché ogni cittadino capisca le trame che dirigono la cattiva politica, e siamo pronti ad accogliere il sostegno della cittadinanza che vorrà davvero svoltare indicandole chi fa gli interessi di chi.
L'alternativa c'è, e per realizzarla non c'è bisogno di svendere il voto dei cittadini a interessi di quartierino o di salvare partiti decotti e politici montati.
Viva la Repubblica, viva la libertà dall'uno come dall'altro. Questo ci insegnano la storia del nostro millenario Stato e le sagge parole del nostro Santo.
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