“Il progetto di legge “Modifiche e integrazioni alle norme in materia di sostegno allo sviluppo economico” contiene norme che se approvate introdurrebbero una palese e inaccettabile discriminazione nei confronti dei lavoratori frontalieri e peserebbero come un macigno sui rapporti fra Italia e San Marino”. Il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti commenta così il progetto di legge recentemente illustrato dal Governo del Titano alle parti sociali, che all’art. 4 prevede un maggiore onere contributivo sull’impiego di frontalieri rispetto all’assunzione di sammarinesi, portandolo all’8,9% (+7 punti percentuali rispetto all’attuale) se il numero dei frontalieri occupati è pari o superiore al 30%.
“Presenterò un question time la prossima settimana al ministro degli Esteri Angelino Alfano per segnalare che il provvedimento proposto dal Governo sammarinese creerebbe una situazione di palese e per noi inaccettabile discriminazione nei confronti dei lavoratori italiani frontalieri. Si tratta di una norma che comprometterebbe quanto previsto negli Accordi sottoscritti e ratificati in questi anni, con tutti i benefici che hanno portato nelle relazioni di amicizia e buon vicinato fra Italia e San Marino – afferma Arlotti -. Il processo di stabilizzazione dei frontalieri, tra l’altro, si è di fatto bloccato. Siamo quindi in presenza di iniziative che sono in netto contrasto con gli accordi fra Italia e San Marino. Il nostro Paese, come ribadito anche dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua visita sul Titano, sostiene l’Accordo di associazione fra San Marino e Unione Europea. La norma contenuta nel progetto di legge sammarinese, se sarà confermata, non potrà non pesare come un macigno proprio sul percorso di associazione”.
“Presenterò un question time la prossima settimana al ministro degli Esteri Angelino Alfano per segnalare che il provvedimento proposto dal Governo sammarinese creerebbe una situazione di palese e per noi inaccettabile discriminazione nei confronti dei lavoratori italiani frontalieri. Si tratta di una norma che comprometterebbe quanto previsto negli Accordi sottoscritti e ratificati in questi anni, con tutti i benefici che hanno portato nelle relazioni di amicizia e buon vicinato fra Italia e San Marino – afferma Arlotti -. Il processo di stabilizzazione dei frontalieri, tra l’altro, si è di fatto bloccato. Siamo quindi in presenza di iniziative che sono in netto contrasto con gli accordi fra Italia e San Marino. Il nostro Paese, come ribadito anche dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua visita sul Titano, sostiene l’Accordo di associazione fra San Marino e Unione Europea. La norma contenuta nel progetto di legge sammarinese, se sarà confermata, non potrà non pesare come un macigno proprio sul percorso di associazione”.
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