Più che la sconfitta in sé in questo momento mi preoccupa il bene di Riccione, la nostra città. Ed è per questo che lavoreremo, anche dall’opposizione. Con lo stesso atteggiamento serio, corretto e costruttivo che ci ha contraddistinto e che sarebbe stato tale anche in caso di vittoria. Certo lo dovremo fare con una diversa forza rispetto a quella che avremmo potuto avere. Ma Renata Tosi dovrà anche riconoscere che ora si ritrova a governare con un vantaggio di 450 voti. Uno scarto davvero contenuto in una città di quasi 28.700 potenziali elettori. Una città che pur dimostrando ancora una sua voglia di partecipazione, distinguendosi in positivo (con un 10% in più) rispetto al quadro nazionale delle affluenze, è chiaramente fiaccata. Ora più che mai plasticamente divisa in due.
Una situazione che purtroppo ben rappresenta quel che andiamo sostenendo da tempo. C’è bisogno di una ricucitura forte, che sia territoriale, relazionale, anche sentimentale. E’ questa la grande lezione di questi mesi di campagna elettorale in mezzo ai cittadini.
Insieme agli auguri di buon lavoro, oggi vorrei consegnare a Renata proprio questo mio appello: ricostruiamo il senso di appartenenza alla nostra comunità. Sarebbe stato il mio primo impegno in caso di elezione, ora mi piacerebbe fosse il suo.
Basta con i veleni, i colpi bassi, le scorrettezze… Chissà poi se quelle che abbiamo segnalato agli organi competenti abbiano pesato anche su questo risultato finale? E’ il solo dubbio che ancora oggi, a risultato fresco, mi concedo. Ma da domani basta. Basta con certi picchi di violenza a cui abbiamo assistito in questa campagna elettorale. Voltiamo pagina, facciamolo tutti nell’interesse di Riccione.
La nostra squadra, che non so davvero come ringraziare, ha già dato una nuova importante prova di condivisione. Ed è da qui che ripartiremo. Qui a Riccione il Pd ha saputo costruire un progetto di città insieme ad una forza fresca come Immagina Riccione e ad un laboratorio politico come SiAmo Riccione. Insieme abbiamo davvero lavorato tanto in questi mesi. E’ stata un’esperienza straordinaria, umanamente prima ancora che politicamente. Sapevamo bene di partire da una situazione di svantaggio, ma non ci siamo risparmiati arrivando a buttare il cuore oltre l’ostacolo. E ci è mancato davvero poco, quei 450 voti lo raccontano bene. Non era facile né scontato riuscire a riportare al ballottaggio gran parte degli elettori del primo turno, intercettando anche un sostegno più trasversale - 1.700 voti in più - rispetto al centrosinistra. Ma ci siamo riusciti. Un effetto combinato ottenuto con una candidatura credibile e un progetto di città che ha colto nel segno. Come e dove abbiamo mancato per raggiungere quel poco di più che bastava lo capiremo meglio nei giorni che verranno. Certo non abbiamo giocato sui personalismi, restando sempre su programmi e contenuti.
Prendiamo atto che questa sconfitta che s’inserisce anche in quadro nazionale punitivo per tutto il Partito democratico. Una situazione su cui andrà aperta più di una riflessione, un ragionamento approfondito e allargato. Che si sia inceppato qualcosa nella nostra capacità di essere rappresentativi dei cittadini è evidente. E poco importa se il Pd oggi a Riccione si conferma il primo partito se poi si ritrova all’opposizione.
Ai riccionesi, ci tengo davvero, rinnovo fin da ora il mio impegno al servizio della città, garantendo che il nostro sarà un nuovo mandato all’insegna della responsabilità.
comunicato stampa
Una situazione che purtroppo ben rappresenta quel che andiamo sostenendo da tempo. C’è bisogno di una ricucitura forte, che sia territoriale, relazionale, anche sentimentale. E’ questa la grande lezione di questi mesi di campagna elettorale in mezzo ai cittadini.
Insieme agli auguri di buon lavoro, oggi vorrei consegnare a Renata proprio questo mio appello: ricostruiamo il senso di appartenenza alla nostra comunità. Sarebbe stato il mio primo impegno in caso di elezione, ora mi piacerebbe fosse il suo.
Basta con i veleni, i colpi bassi, le scorrettezze… Chissà poi se quelle che abbiamo segnalato agli organi competenti abbiano pesato anche su questo risultato finale? E’ il solo dubbio che ancora oggi, a risultato fresco, mi concedo. Ma da domani basta. Basta con certi picchi di violenza a cui abbiamo assistito in questa campagna elettorale. Voltiamo pagina, facciamolo tutti nell’interesse di Riccione.
La nostra squadra, che non so davvero come ringraziare, ha già dato una nuova importante prova di condivisione. Ed è da qui che ripartiremo. Qui a Riccione il Pd ha saputo costruire un progetto di città insieme ad una forza fresca come Immagina Riccione e ad un laboratorio politico come SiAmo Riccione. Insieme abbiamo davvero lavorato tanto in questi mesi. E’ stata un’esperienza straordinaria, umanamente prima ancora che politicamente. Sapevamo bene di partire da una situazione di svantaggio, ma non ci siamo risparmiati arrivando a buttare il cuore oltre l’ostacolo. E ci è mancato davvero poco, quei 450 voti lo raccontano bene. Non era facile né scontato riuscire a riportare al ballottaggio gran parte degli elettori del primo turno, intercettando anche un sostegno più trasversale - 1.700 voti in più - rispetto al centrosinistra. Ma ci siamo riusciti. Un effetto combinato ottenuto con una candidatura credibile e un progetto di città che ha colto nel segno. Come e dove abbiamo mancato per raggiungere quel poco di più che bastava lo capiremo meglio nei giorni che verranno. Certo non abbiamo giocato sui personalismi, restando sempre su programmi e contenuti.
Prendiamo atto che questa sconfitta che s’inserisce anche in quadro nazionale punitivo per tutto il Partito democratico. Una situazione su cui andrà aperta più di una riflessione, un ragionamento approfondito e allargato. Che si sia inceppato qualcosa nella nostra capacità di essere rappresentativi dei cittadini è evidente. E poco importa se il Pd oggi a Riccione si conferma il primo partito se poi si ritrova all’opposizione.
Ai riccionesi, ci tengo davvero, rinnovo fin da ora il mio impegno al servizio della città, garantendo che il nostro sarà un nuovo mandato all’insegna della responsabilità.
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